LA TRADIZIONE
Ferragosto, una speranza
Una "cordata" di giostrai (il Luna park appena arrivato in città) ed esercenti potrebbe salvare l'iniziativa che il Comune non può più finanziare
Dopo un’accesa discussione avvenuta martedì sera in un bar ristorante durante una riunione convocata da alcuni commercianti lavenesi, alla presenza dell’assessore comunale al Turismo Alvaro Reggiori, si riapre la partita per l’organizzazione del Ferragosto Lavenese, che vede ora in lizza alcuni esercenti, affiancati dai giostrai del luna park appena arrivati a Laveno per l’installazione dei divertimenti nell’area del Gaggetto (venerdì 31 inaugurazione). Pochi giorni fa il Comune aveva confermato di non avere soldi da spendere per il tradizionale spettacolo di fuochi d’artificio. Niente festa, quindi, «a meno di un totale intervento da parte di soggetti privati o associazioni di categoria».
E ora proprio i gestori del luna park hanno stanziato una prima somma (duemila euro) e si sono detti disposti a “firmare” l’organizzazione dell’evento del 15. Peraltro, dopo il rilancio della manifestazione attraverso “Campanile Sera” nel 1961, già dal 1962 il luna park aveva finanziato alcuni spettacoli pirotecnici. Ora si attende che i responsabili delle attrazioni, dopo un nuovo incontro fra loro, si presentino al sindaco Ercole Ielmini, al quale spetta il compito di “accendere” la complessa macchina organizzativa del Ferragosto Lavenese che dovrebbe vedere impegnati vari enti e forze dell’ordine: polizia nautica provinciale, protezione civile, Trenord, Navigazione Lago Maggiore, Croce Rossa Italiane di Gavirate, il 118, l’Asl, i tecnici comunali, oltre a Guardia di finanza, carabinieri e polizia locale per garantire l’ordine pubblico e regolare la viabilità.
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