MERCATO
Finalmente c’è Orro
A quasi un anno dall’accordo, l’Uyba annuncia l’ingaggio: scommessa sul talento della diciottenne palleggiatrice proveniente dal Club Italia: «Sono a Busto per Mencarelli»
Una fumata bianca lunga oltre un anno: l’approdo di Alessia Orro in maglia Uyba è durato praticamente 12 mesi, quelli passati dal pre-accordo della scorsa estate all’annuncio ufficiale della firma della diciottenne palleggiatrice in uscita dal Club Italia.
È una scommessa: Busto incrocia le dita affidandosi a una giocatrice molto giovane con un “record” di appena 9 successi (solo 2 nell’ultima stagione) in 46 partite disputate in A1 e reduce da un campionato giudicabile appena sopra la soglia della risicata sufficienza.
Nel non facile contesto del Club Italia anno secondo, Orro ha faticato assai ad imporsi tanto da perdere a vantaggio di Malinov il posto da titolare in azzurro che era stato suo alle Olimpiadi e alle qualificazioni europee di settembre. Un talento, secondo molti, quello della sarda che deve ancora sbocciare del tutto e che s’è bloccato nella crescita alle pre-qualificazioni olimpiche del gennaio 2016 in Turchia: da lì in poi Orro non ha più mostrato le qualità che s’erano viste inequivocabilmente prima che la popolarità la toccasse.
A Busto raccoglie l’eredità di Signorile che non ha incantato per tutta la stagione, ma che ha chiuso alla grande e col rammarico enorme di un infortunio che l’ha tolta di mezzo nella partita che le avrebbe schiuso le porte della semifinale.
Il presente è dunque di Orro che ha scelto Busto soprattutto per la presenza in panchina di Marco Mencarelli: conditio sine qua non per firmare come ha fatto chiaramente intendere la stessa giocatrice in una intervista in avvio di mercato. Orro ha scelto prima il tecnico e poi la squadra con l’obiettivo di continuare il percorso di crescita tecnica e di maturazione che ha intrapreso negli ultimi due anni: il nodo è che l’Uyba sarà al terzo anno del progetto-Mencarelli, quello che dovrebbe essere di raccolta di almeno un trofeo o, nell’attuale contesto, di competere in qualcosa di più alto di una Cev Cup morbida fino alla semifinale. A meno che non si sia ancora convinti di servire al pubblico le sconfitte costruttive (ma attenzione che il palazzetto si sta svuotando...), ci sarà inevitabile pressione sulle spalle della giovane sarda, quella che non c’è mai stata nei campionati all’ acqua di rose del Club Italia. Che l’Uyba si sia cautelata mettendole alle spalle un’esperta come Stefania Dall’Igna, è buona cosa e pure un segnale. Starà ad Orro esplodere e portare l’Uyba in alto quanto talento e prospettiva suggeriscono: a Busto trova ambiente favorevole, una squadra che avrà più ricezione che nella stagione appena conclusa e un gruppo di qualità. Se porterà la scintilla, sarà festa per tutti.
«Se sono qui - dice - è perché da quando ero piccola a casa sul divano a guardare le partite della UYBA in tv sognavo questo momento».
«La mia prima esperienza fuori dal Club Italia non mi spaventa - aggiunge - mi sento matura e voglio portare in alto questa squadra».
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