Ingrao
Folla a camera ardente Ingrao a Montecitorio, anche Mattarella
Gli ex presidenti comunisti come lui Napolitano e Bertinotti fra i primi a rendere omaggio
Roma, 28 set. (askanews) - Una processione continua di persone (semplici cittadini, sindacalisti, parlamentari) per rendere omaggio all'ex presidente della Camera Pietro Ingrao, morto ieri a Roma all'età di 100 anni. E' quanto accade a Montecitorio dove, nella sala Aldo Moro, è stata allestita la Camera ardente dell'ex dirigente Pci. Le visite saranno possibili oggi fino alle 20 e domani dalle 10 fino ancora alle 20. Nella tarda mattinata di domani è previsto l'arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Fra coloro che per primi si sono recati alla camera ardente (aperta dalle 15) da segnalare l'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano e l'ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti.
Ancora, il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, la vicepresidente di Montecitorio Marina Sereni, il capogruppo del Pd alla Camera Ettore Rosato, il leader di Sel Nichi Vendola accompagnato dal capogruppo a Montecitorio del partito Arturo Scotto, il segretario della Fiom Maurizio Landini, l'ex segretario Pds Achille Occhetto.
Ma è l'alto numero di semplici cittadini che ha di fatto 'occupato' la Camera dei deputati che merita di essere rilevato.
Per la scalinata che porta al primo piano del Palazzo - dove si trova la sala Aldo Moro con al centro la bara aperta, con la salma del vecchio uomo politico coperta da un velo - è un continuo salire e scendere di persone. Addirittura c'è una lunga fila per entrare nella sala, con il rallentamento dovuto al piccolo tavolo con il registro delle firme posto proprio a fianco dell'ingresso e dove tutti si fermano per firmare e lasciare così il segno del proprio lutto, della propria partecipazione per la scomparsa di Ingrao.
Una volta dentro la sala - con in fondo la corona di fiori del capo dello Stato con ai lati due corazzieri - molti si recano a salutare i familiari dell'ex presidente, mentre alcuni (per lo più vecchi militanti comunisti, anche se non è mancato qualcuno relativamente giovane) si avvicinano alla bara, sollevano il braccio sinistro e salutano con il pugno chiuso. C'è chi invece mostra tutta la commozione, nascondendo le lacrime con il fazzoletto.
Un addio composto, silenzioso quello rivolto all'ex dirigente comunista dai cittadini romani e dal vecchio mondo ex Pci. Pochi i giovani e questo dato può fornire una sola chiave di lettura: con Ingrao è scomparso un pezzo della vecchia (ma non certo superata, obsoleta) politica, una politica sconosciuta alla maggior parte dei partiti di oggi, intrisi come sono di un liderismo che a volte sembra essere senza sbocchi, una politica con la P maiuscola che forse, in alcune sue declinazioni, potrebbe ancora essere di aiuto al nostro Paese.
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