L’AGGRESSIONE
Follia al bar: tre feriti
Minorenne prende a sprangate altri giovani in un locale del centro. Ragazzina all’ospedale con un trauma cranico
Un’aggressione senza motivo, se non quello di menar le mani e assaltare un gruppo di coetanei che se ne stavano tranquilli a chiacchierare al bar.
I quali si sono resi colpevoli magari di non rispondere alle provocazioni altrui, ai commenti pesanti, alle avance a qualche ragazza del gruppo.
Fatto sta che l’altra sera attorno alle ore 18, nel cortile del Sempre Pronto di piazza San Giovanni (locale che non ha mai creato un problema nella sua storia e i cui responsabili sono anzi stati tra i primi a intervenire) un paio di minorenni hanno scatenato un putiferio, usando una spranga per distruggere tutto e malmenare i componenti dell’incolpevole compagnia.
A farne le spese soprattutto tre ragazzi, che sono finiti in ospedale e lì hanno trascorso la notte in osservazione. In particolar modo una quattordicenne, colpita alla testa da un palo in ferro quando uno degli aggressori (a quanto pare due) ha deciso di irrompere fra le chiacchiere degli altri ragazzi sfasciando il tavolo attorno al quale erano radunati.
Oltretutto il gesto non è stato d’impeto, ma premeditato qualche istante prima. Infatti il giovane che ha fatto scattare la rissa, ha approfittato del fatto che i titolari del bar stessero recuperando bottiglie e altro materiale dall’adiacente cantina, per introdursi nel garage e recuperare un paletto in ferro di quelli che si usano per delimitare gli spazi con una catenella.
L’ha nascosto nella giacca e poi è tornato nel cortile a distruggere tutto.
Dopo il primo colpo, con la ragazzina tramortita a terra, alcuni amici della minorenne hanno ovviamente tentato la reazione. Finita però a sprangate, calci e pugni.
Tutto è successo in un lampo, poi i colpevoli si sono dati alla fuga prima che arrivassero i carabinieri subito allertati.
«Un episodio assurdo che da noi non era mai successo», spiega Francesco Scudier, gestore del Sempre Pronto.
«Ho visto il parapiglia mentre risalivo dalla cantina con delle bottiglie. Una furia inaudita e inspiegabile, hanno creato tanti danni, soprattutto hanno intaccato il nome di un locale che si è sempre distinto per la clientela tranquilla. Ovviamente ho sporto denuncia».
E aggiunge: «Io e il mio barista abbiamo cercato di fermarli ma tutto è successo in un attimo. Non è giusto che la follia di un bulletto guasti il buon nome di un centro che sta cercando pian piano di diventare più bello e coinvolgente».
Ma l’arancia meccanica di un tardo pomeriggio che pareva come tanti, ha lasciato il segno.
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