ANZIANI
Freddo: nuova stagione, nuova dieta
Nei mesi invernali aumentano le richieste dell’organismo per far fronte alle mutate funzioni biologiche e occorre un’alimentazione appropriata per mantenere un buon stato di salute a tutte le età, ma in particolare negli anziani, quando rallenta il metabolismo basale, si riduce il volume dei muscoli e avanza la decalcificazione delle ossa.
Questo soprattutto perché carenze e squilibri nutrizionali possono incidere negativamente sul processo d’invecchiamento. Il fabbisogno energetico giornaliero deve tener conto delle condizioni individuali (età, sesso, peso, patologie croniche) e dei diversi nutrienti (carboidrati, lipidi, proteine).
Ecco così qualche consiglio di carattere generale per la dieta dell’anziano: carboidrati (pane, pasta, riso) in giusta quantità, una sola volta al giorno e ongi tanto integrali; lipidi o grassi, preferenza per l’olio extravergine di oliva rispetto al burro; proteine, poca carne rossa e molto pesce, due o tre volte la settimana; formaggi magri solo a colazione e yogurt al mattino; verdure a volontà cotte e crude anche in base ai consigli del medico; molto latte parzialmente scremato (due tazze di latte coprono il 75 per cento del fabbisogno giornaliero di calcio per mantenere la densità delle ossa e tenere sotto controllo l’osteoporosi); frutta di stagione alla fine dei pasti e al mattino con la prima colazione.
Una eventuale carenza di ferro (elemento minerale molto importante nei soggetti anziani) si può evitare con un consumo saltuario di legumi, verdure rosse e spinaci; l’apporto di vitamine e di sali minerali (a base di integratori quando si manifestano carenze) è determinante per la salute dell’anziano.
Si raccomanda inoltre - ma questa è una regola che vale per tutti - di bere molta acqua (non gasata), almeno otto/dieci bicchieri al giorno; è concesso, anche dai nutrizionisti, un bicchiere di vino a pasto. Un discorso a parte, in tema di alimentazione, va fatto per gli anziani che sono accolti in residenze sanitario-assistenziali, perché disabili o sofferenti di malattie croniche. Tutto questo presuppone l’impegno di più figure professionali, dal medico dietologo al personale infermeristico, dal cuoco in cucina a coloro che servono a tavola i pazienti.
È importante riconoscere in tempo i casi di malnutrizione, sia negli ospiti autosufficienti sia in quelli che non possono alimentarsi da soli. Una diminuzione progressiva di peso con perdita delle masse muscolare e ossea può dipendere da cause diverse: una compromissione dello stato cognitivo, una ridotta funzionalità degli arti superiori, problemi di masticazione e di deglutizione. La letteratura medica considera «critici» quei pazienti che perdono il 5 per cento del loro peso normale in un mese.
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