Terremoto
Friuli, Mattarella: ricordo terremoto non si può cancellare
Riconoscenza ai soccorritori e allo spirito dei friulani
Venzone (UD), 6 mag. (askanews) - "E' un giorno di commozione in cui ricordiamo le vittime, il grande dolore. Non si può cancellare il ricordo delle distruzioni e devastazioni del terremoto". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, visitando Venzone, una delle cittadine distrutte dal sisma in Friuli il 6 maggio 1976.
"E' un giorno in cui si esprime riconoscenza ai soccorritori. Ne sono qui alcuni - ha proseguito Mattarella, che aveva al suo fianco Giuseppe Zamberletti, ex commissario del governo e la presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani - e vi sono quelli che oggi continuano il loro lavoro nell'esercito, nei Vigili del fuoco, tra i volontari. Vannno ringraziati e vanno ringraziati tutti i friulani che si sono impegnati con determinazione, coraggio, con grande dignità nella ricostruzione".
"In quei giorni e nei successivi mesi - ha detto Mattarella - a tutta Italia è stato chiaro che la determinazione, la capacità di affrontare in maniera concreta e seria i gravi problemi della ricostruzione, messi anche a rischio dal secondo terremoto, sono stati frutto della cultura e della mentalità dei friulani. E' stata una grande testimonianza. Certo, intorno ai friulani si sono stretti tutti gli italiani, tanti da tanti paesi stranieri, anche perché in tanti paesi vi è una presenza di friulani, nei Fogolars furlans". Il presidente ha ricordato che "Vi è stata una presenza dello Stato, qui testimoniata da Giuseppe Zamberletti. Vi sono stati tanti contributi, ma quello realmente protagonista è stato quello dei friulani, come cittadini, come Comuni, come Regione - ha proseguito Mattarella - un impegno che ha consentito di riportare poi Venzone come Gemona, dove sono stato poc'anzi, come tutti i Comuni colpiti nelle condizioni in cui si trovavano prima".
Per Mattarella "è stata una grande opera di ricostruzione. La mia presenza qui si ricollega alla vicinanza che allora lo Stato ha assicurato ai governi. Ma vuole esprimere soprattutto l'apprezzamento, l'ammirazione e la riconoscenza a tutto il paese per quello che è statao fatto qui"
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