LA SENTENZA
Frode: Spagnolini e Orsi innocenti
Il gup chiude il caso delle commesse algerine. La difesa: «Naufragio della Procura di Busto»
Giuseppe Orsi, ex ad e presidente di Finmeccanica, e Bruno Spagnolini, ex numero uno di Agusta Westland sono stati prosciolti dall’accusa di frode fiscale riguardo alla vicende della fornitura di elicotteri al Governo dell’Algeria. Lo ha deciso il gup di Busto Arsizio Nicoletta Guerrero.
«Dopo l’assoluzione in Appello a Milano nel processo per corruzione internazionale per la forniture al governo indiano - commenta la difesa - naufraga definitivamente anche l’ultima indagine promossa dalla procura bustese».
L’inchiesta sull’affaire algerino, condotta dalla Gdf di Varese e coordinata dal procuratore di Busto Arsizio Gianluigi Fontana e dal pm Francesca Parola e chiusa col deposito degli atti nell’aprile 2016, vedeva i due ex dirigenti delle società e il procuratore speciale Gianfranco Bottarini (anche lui prosciolto) accusati di aver creato tra il 2011 e il 2012 fondi neri attraverso fatture false per operazioni ritenute inesistenti per un importo complessivo di 24,5 milioni di euro.
Inizialmente era stata contestata anche la corruzione di pubblici ufficiali con l’obiettivo di favorire la multinazionale nell’aggiudicazione dell’appalto in Algeria attraverso provviste in nero. Nell’ambito dell’inchiesta erano state eseguite 41 perquisizioni in Italia e all’estero, attraverso una rogatoria internazionale. Ma già l’anno scorso l’ indagine relativa alla corruzione era stata archiviata.
Oggi, martedì 23 gennaio, al termine dell’udienza preliminare in cui Orsi e Spagnolini rispondevano di frode fiscale è arrivata la dichiarazione di non luogo a procedere.
Il pool difensivo, composto dai professori Ennio Amodio e Novella Galantini e dagli avvocati Massimo Bassi e Anna Lago, oltre a sottolineare con una nota il «naufragio” dell’indagine della Procura della Repubblica», ha aggiunto: «Non resta nulla dell’originario impianto accusatorio che attribuiva ai manager di AgustaWestland un ruolo inappropriato nella gestione dei rapporti commerciali con i paesi acquirenti dell’alta tecnologia messa a punto dagli ingegneri di Cascina Costa di Samarate. E’ invece confermato - conclude la difesa - che se AgustaWestland si è affermata nei mercati internazionali come azienda leader del prodotto elicotteristico è solo per la grande qualità della sua tecnologia. Forse gli investigatori potevano accorgersene anche senza una lente d’ingrandimento: bastava fare una analisi industriale e non inseguire false piste inaugurate da inattendibili informatori accreditati invece come bocche della verità».
Articolo sulla Prealpina di mercoledì 24 gennaio.
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