TEMPO LIBERO
Funghi, la raccolta si paga
La Regione Lombardia non ha mantenuto la promessa fatta ai fungaioli, anche quest'anno niente tesserino gratuito
La notizia che aveva fatto provare un birivido di gioia ai tanti appassionati cercatori di funghi era: tesserino quinquennale e gratuito per tutta la Lombardia. Ma invece dell’agognato pezzo di carta, una doccia fredda, perchè niente è cambiato rispetto a prima.
«C’è una frase di Shakespeare che sembra adatta “Tanto rumore per nulla” - spiega Sergio Ruini, micologo noto anche a livello internazionale - Perché questa è una telenovela infinita iniziata nell’estate scorsa, proseguita quest’inverno, riaperta in primavera e che doveva terminare giorni fa, appunto, con la speranza del famoso tesserino.
Questa era stata la promessa, ridondante, delle autorità regionali a tutti i cercatori di funghi, che ci avevano creduto. Solenne promessa elettorale e colossale presa in giro», rimarca Ruini. Perché nonostante le promesse non cambia niente, tutto come prima: ora è certo. La Regione Lombardia ha varato il 25 maggio scorso la Legge Regionale numero 16 con le modifiche alla legge precedente (L. R. 5.12.2008, n. 31) che regolamenta la raccolta dei funghi epigei autorizzando i Comuni nell’ambito delle varie Comunità Montane a decidere l’onere da far pagare ai fungiatt per continuare a coltivare il loro hobby.
I comuni hanno tempo sessanta giorni (che scadono quindi il 27 luglio) per decidere durata, entità e modalità dei pagamenti dei permessi nonché quantità e dimensioni del raccolto. La conferma dei permessi a pagamento vale anche per i comuni compresi nei parchi del Ticino e di Tradate e Appiano Gentile. «Dopo il 27 luglio sarà compito dei cercatori di funghi, in base al Comune nel quale intendono svolgere le loro ricerche, informarsi su prezzo da pagare e modalità da seguire», conclude Ruini.
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