CASO MOLINA
Fuori dalla Lega i due consiglieri
Scontro sulla gestione finanziaria della Fondazione: votata l’espulsione di Aimetti e Cantoni, l’ultima parola spetta al parlamentino “nazionale”
Espulsione. Richiesta con voto unanime dal direttivo provinciale e subito trasmessa al parlamentino “nazionale” della Lega lombarda, l’unico tribunale con il potere di mettere definitivamente alla porta i tesserati del Carroccio con più vent’anni di militanza costellata da incarichi politici e amministrativi. Sul “caso” Molina, la Lega varesina sceglie la linea dell’inflessibilità e consegna il foglio di via ai due consiglieri d’amministrazione della casa di riposo designati a suo tempo dalla segreteria cittadina e nominati dall’allora sindaco Attilio Fontana. Il provvedimento è stato adottato l’altra sera nel corso di una riunione convocata dal segretario provinciale Matteo Bianchi nella sede di piazza del Podestà. Assenti i due “imputati”, Alberto Aimetti ed Enzo Cantoni, che nel pomeriggio avevano avuto un ultimo, infruttuoso colloquio con il leader cittadino Carlo Piatti. Un estremo tentativo di mediazione che però si è risolto in un nulla di fatto di fronte all’indisponibilità dei due membri del Cda, più volte invitati a «prendere le distanze dal comportamento del presidente del Molina» dopo che Christian Campiotti, per due volte, aveva rifiutato il confronto sulla gestione finanziaria dell’istituto sia in Consiglio comunale, sia in Regione. Un atteggiamento, quello di Aimetti e Cantoni, ritenuto «incompatibile con la necessità del movimento di mantenere un’immagine impeccabile anche all’esterno rispetto alla necessità di assoluta trasparenza e chiarezza sulla questione Molina». Da qui il più severo tra i provvedimenti disciplinari: il cartellino rosso sventolato dal direttivo dopo avere ascoltato la relazione dell’ex sindaco Fontana in merito anche al prestito obbligazionario sottoscritto dalla casa di riposo a favore di una società collegata all’emittente televisiva Rete 55 e apertamente contestato dalle forze politiche di centrodestra. «Essere arrivati a questo punto è un grande dispiacere sul piano umano - è il laconico commento di Carlo Piatti -. Ho conosciuto Aimetti e Cantoni nel ‘96, quando sono arrivato in Lega, e loro erano già militanti di grande esperienza e autorevolezza». La richiesta di espulsione dovrebbe essere riesaminata dal “nazionale” tra un mese, dopo il referendum.
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