SVIZZERA
Furgone in dogana con undici kosovari
Fermato a Ponte Tresa, subito dopo il confine: arrestato il conducente bosniaco
Non si fermano i viaggi dei passatori da Varesotto e Comasco verso il Ticino. È di mercoledì 19 la notizia di un furgone bloccato il 13 marzo scorso, a Ponte Tresa nel lato svizzero, mentre stava trasportando undici kosovari. Trasporto che è costato il carcere al proprietario del furgone, un cittadino bosniaco di 40 anni domiciliato nel Bellinzonese. Contro di lui la procuratrice pubblica Marisa Alfier ipotizza i reati di usura e di infrazione alla legge federale sugli stranieri. Dal canto suo l’imputato ha però respinto però ogni addebito, ammettendo di essere il proprietario del furgone, ma negando di avere mai avuto un ruolo nella vicenda. Questo fermo, in realtà, si innesta con un’inchiesta ben più ampia in Ticino che riguarda i falsi permessi di soggiorno elargiti a cittadini stranieri da parte di alcuni funzionari dell’Ufficio della migrazione di Bellinzona per i quali sono state arrestate diverse persone e sentite molte altre. Inchiesta che non mancherà di riservare altre novità secondo gli inquirenti.
Già nel settembre 2016, a Cremenaga, fu fermato dalle Guardie di confine un 37enne residente a Milano accusato in correità con altre quattro persone di aver portato illegalmente in Svizzera, tra gennaio e luglio 2014, circa 150 eritrei.
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