LA POLEMICA
Gallarate, 25 Aprile: contestato il sindaco
Faccia a faccia tra Cassani e alcuni manifestanti
A Gallarate si sono da poco concluse le celebrazioni per il 25 Aprile. Una celebrazione, quella di questa mattina, divisa in due parti ben distinte: prima quella «istituzionale» come l’ha definita il sindaco Andrea Cassani organizzata dall’amministrazione comunale davanti all’ingresso del cimitero monumentale, e la seconda con il corteo organizzato dall’Anpi. Al termine della messa, il primo a prendere la parola è stato il professor Giuseppe Armocida che ha spronato i giovani ad essere «parte attiva per far sì che certi episodi del passato non accadano più». Sul palco poi è salito il sindaco che ha ricordato come quella del 25 Aprile «è una festa per tutti e non solo per alcuni che in passato hanno cercato di politicizzare questo evento». E proprio durante il discorso del primo cittadino non sono mancati dei momenti di disappunto (evidenzati con fischi e commenti per le parole scelte) da parte di alcune persone presenti tra il pubblico. «Il fascismo non esiste da oltre 75 anni anni e - ha aggiunto Cassani - gli unici che non se ne sono fatti una ragione sono i comunisti». termine dell’intervento c’è chi si è avvicinato a Cassani per ricordargli che «deve essere il sindaco di tutti, anche di quelli che non lo hanno eletto». «Ho fatto un discorso da sindaco - replica Cassani - se poi c’è chi vuole rendere questa festa divisiva non sono io». Archiviata la polemica il corteo, organizzato dall’Anpi, si è poi incamminato verso piazza Risorgimento sventolando bandiere e gridando «ora è sempre, resistenza».
© Riproduzione Riservata