L’INCONTRO
Amministrazione di sostegno, «serve un albo»
Mario Mantovani ha presentato il suo libro a Gallarate
A vent’anni dall’approvazione della legge che ha introdotto la figura dell’amministratore di sostegno per Mario Mantovani qualcosa, forse, deve essere rivista o meglio aggiunta. «Non c’è ancora un albo per permettere alle persone di dare la propria disponibilità a ricoprire questo ruolo e manca anche un aspetto formativo che spieghi come svolgere al meglio questo compito delicato», ha ammesso questa sera, venerdì 19 aprile, il senatore nel corso della presentazione a Gallarate del suo libro “Vent’anni di civiltà. Riflessioni sull’amministratore di sostegno.” La legge, infatti, è stata approvata nel 2003 («in tempi record per lo stato italiano e ben 3 anni prima dell’Onu») è stato un «grande passo in avanti» perché ha cancellato l’inibizione e l’interdizione (allora in vigore) inserendo la figura dell’amministratore di sostegno. «È una legge di dignità oltre che di civiltà, che ha dato un segnale di attenzione e di umanità a quelle persone affette da disabilità o fragili ed alle loro famiglie - sottolinea Mantovani - ma ora è tempo di fare un passo in avanti». In questi vent’anni, come ricorda l’esponente di Fratelli d’Italia, sono stati nominati 350 amministratori di sostegno ma ci sono altre 650mila richieste che attendono una risposta. «Vuol dire che si deve fare di più e - sottolinea Mantovani - ognuno deve fare la sua parte perché si pensa che questo sia un compito in carico solo allo stato ma la comunità siamo tutti noi». E se si parla di persone fragili e di conseguenza di aspetti sanitari, non si può pensare al progetto del nuovo ospedale unico. «Il nuovo ospedale ha un senso però - conclude Mantovani - occorre preoccuparsi non solo della struttura ma anche dei servizi che erogherà e di quelli che resteranno attivi negli ospedali di Gallarate e Busto Arsizio. Io qualche idea su come gestire il nuovo presidio ce l’ho».
Alla presentazione era presente anche l’avvocato Chiara Talamone: «Questa legge ha funzionato e si è dimostrata un valido aiuto per le persone fragili. Essere un amministratore di sostegno è un compito delicato che rappresenta un grande impegno ed allo stesso tempo un sostegno che cambia la vita». «Da assessore non posso che ringraziare il senatore Mantovani perché le storie che portano a dare risposte a fragilità e disabilità sono prima di tutto belle pagine di cultura per una comunità - afferma l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso - è giunto il momento di far sentire la voce dei territori ed in quelle istituzioni sentite spesso lontane, è giunto il momento di rendere l’Europa qualcosa di più vicino alle esigenze di ogni singolo cittadino, questa è la nostra storia che stiamo scrivendo in Italia e che ci prepariamo a scrivere in Europa».
All’evento erano presenti anche il presidente del consiglio comunale Marco Colombo, l’assessore alla Sicurezza Germano Dall’Ingna, il consigliere regionale Luigi Zcchi, il segretario cittadino di Gallarate Stefano Romano e molti altri esponenti di Fratelli d’Italia.
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