GUARDIA DI FINANZA
Evadono Iva per 50 milioni, arrestati due coniugi
Fatture per operazioni inesistenti grazie a 14 diverse società, di cui una in Croazia
La Guardia di finanza del Comando provinciale di Varese ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per due coniugi, al termine di un’indagine sull’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per evadere l’iva, che ha sottratto così all’Erario imposte per circa 50 milioni di euro.
L’indagine della Compagnia di Gallarate ha riguardato una frode nel settore del commercio di air pods, hard disk e hardware informatici. Sono state individuate 13 società italiane e una estera (in Croazia), gestite di fatto dai due.
La frode carosello è un meccanismo fraudolento internazionale che sfrutta delle società che importano, solo cartolarmente, beni dai Paesi membri dell’Unione Europea e li rivendono sul territorio nazionale senza osservare i prescritti oneri tributari, consentendo così di poter immettere nel mercato merce sottocosto, in genere pari all’IVA evasa. Data anche l’entità dell’imposta evasa, l’indagine è divenuta di competenza della Procura Europea (EPPO) - sede Milano che ha diretto i finanzieri nei riscontri di documentazione contabile e bancaria, ricostruendo l’importazione di oltre tre milioni di pezzi di componentistica informatica,
Nel caso specifico, inoltre, è emerso che uno dei coniugi risulta colpito da precedenti misure cautelari per truffa e bancarotta e per questo era stato già stato arrestato una prima volta in Germania.
I proventi della frode erano spesi in ristoranti e auto di lusso (Lamborghini, Maserati, Audi Q8) e in importanti investimenti a Dubai e Hong Kong, pietre preziose del Ghana e hotel di lusso in Puglia.
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