LA DENUNCIA
Rolex a 12,5 euro: la truffa e il giallo dell’assegno
Virgola al posto del punto e zero mancante: invece di 12.500 il venditore gallaratese ne incassa poco più di 12
Uno zero che è sfuggito all’attenzione di chi avrebbe dovuto verificare meglio l’importo sull’assegno: tanto è bastato per dire addio a un Rolex Deepsea che - a comprarlo nuovo - costa intorno a 15mila euro. Il gallaratese truffato qualche settimana fa voleva cambiare modello e passare a un Gmt Master e così aveva deciso di mettere in vendita il Deepsea sul sito Subito.it a 12.500 euro, un prezzo più che ragionevole per chi può permetterselo.
L’ACQUIRENTE
Ci è voluto poco perché un acquirente si facesse vivo: qualche giorno più tardi incontrò il gallaratese in un bar per apprezzare con i propri occhi l’originalità del pezzo, il funzionamento, per assicurarsi che fosse in buone condizioni. Un tipo scrupoloso e all’apparenza esperto di orologeria, cronometri e movimenti. Lo aveva infatti smontato e analizzato e alla fine aveva confermato l’intenzione di comprarlo. Il gallaratese gli dette appuntamento in banca per effettuare lo scambio Rolex-assegno circolare, ma all’appuntamento si presentò una donna, presunta moglie dell’uomo con cui aveva parlato. Nel portafoglio aveva l’assegno, il proprietario dell’orologio lo prese e si diresse allo sportello automatico per il deposito. Ogni tentativo di inserimento veniva respinto, un funzionario dell’istituto di credito che osservava la scena si offrì di aiutarlo, ma anche a lui l’operazione non riusciva. Controllato il Qr code sull’assegno che ne attestava la genuinità, il bancario facilitò il correntista procedendo manualmente all’incasso. L’accredito sarebbe risultato all’indomani.
L’ACCREDITO
Ma all’indomani non gli era stato accreditato proprio niente. Con una telefonata alla banca capì il motivo: l’assegno era falso. O meglio: l’acquirente il giorno precedente ne aveva chiesto l’emissione di uno da 12,50 euro e fu quello che la presunta moglie rifilò al gallaratese. Il quale, assistito dall’avvocato Francesco Trotta, ha sporto denuncia contro ignoti e il caso è arrivato al pubblico ministero Francesca Parola. Che sia una truffa non ci sono molti dubbi, se non nella qualificazione giuridica del fatto almeno nelle intenzioni dell’uomo che ora ha al polso un Deepsea. Resta da capire come tutte le circostanze si siano incastrate come pezzi di Lego: uno sguardo più accurato all’assegno avrebbe magari colto la mancanza di uno zero nell’importo, visto poi che la cassa automatica lo rifiutava. Eppure il Qr code non aveva segnalato rischi di insolvenza o di contraffazione. Non sarà semplice venirne a capo.
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