IL PERCORSO
Gay Pride: arrivo in via Bernascone
La chiusura della manifestazione di sabato 18 giugno sarà all'angolo con piazza Monte Grappa, tra Infopoint della Camera di Commercio e Banca popolare di Sondrio
Contrordine. Il Gay Pride non si concluderà in piazza Ragazzi del ‘99 ma in prossimità di piazza Monte Grappa, ovvero lungo via Bernascone, all’altezza dell’Infopoint della Camera di Commercio e della Banca popolare di Sondrio. Cioè a ridosso del centro della città.
La decisione di ritoccare l’itinerario del Gay Pride è arrivata la mattina di giovedì 16 giugno nel corso di un incontro tra il questore Attilio Ingrassia e gli organizzatori della manifestazione. Di fatto, però, la disponibilità a percorrere via Bernascone era prevista fin dall'origine. La novità è appunto nella disponibilità a spostarvi la conclusione del corteo rispetto a piazza Ragazzi del '99.
Alle ore 14 di sabato 18 giugno il ritrovo sarà comunque in piazza Cacciatori delle Alpi, da cui un’ora più tardi scatterà il coloratissimo corteo che dovrebbe a questo punto snodarsi sulle vie Dandolo, Cavour, Vittorio Veneto, Magatti e conludersi proprio in via Bernascone, traguardo finale.
La deviazione del percorso, comunque, non modifica il significato di quello che accadrà tra due giorni. Sulla pagina Facebook ufficiale dell’evento campeggia la scritta “We are Orlando”: il ricordo della recentissima tragedia avrà ovviamente uno spazio importante.
«Non dobbiamo avere paura: con questa manifestazione diremo no a chi vuole farci vivere nel terrore» spiega Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese.
A fianco del minuto di silenzio e del flashmob in onore delle vittime, il Varese Pride assumerà però una connotazione «di allegria, musica e colore, con tantissime persone quotidianamente bollate come “diverse” che manifesteranno all’insegna del divertimento», prosegue il leader di Arcigay. Giugno è tradizionalmente il mese dei Pride, perché in quel mese del 1969 si verificarono negli Stati Uniti i moti di Stonewall, da cui iniziarono le rivendicazioni dei diritti per gli omosessuali: sabato, però, la manifestazione varesina sarà l’unica sul territorio lombardo e per questo si attende una massiccia partecipazione, non meno di un migliaio di persone.
Oltre all’Arcigay, del coordinamento fanno parte Insubria Lgbt, VA per Strada, Se Non Ora Quando, Anpi, L’Alberto di Antonia e Un’Altra Storia: la Provincia di Varese, l’Università dell’Insubria e il Consolato generale degli Stati Uniti a Milano hanno conferito il patrocinio ufficiale, con il viceconsole Rami Shakra che farà un intervento. Una settantina tra associazioni e forze politiche aderiscono all’iniziativa: tra questi anche Possibile, Progetto Concittadino, Partito democratico, Giovani democratici, le componenti della Sinistra per Varese Futura, Pmli, Movimento 5 Stelle, i sindacati Cgil e Uil.
Come si legge sul sito ufficiale, il Varese Pride si pone «l’ambizioso intento di abbattere i pregiudizi che, nel Varesotto, generano difficoltà per molte persone a vivere la propria condizione. Abbiamo deciso di mostrare alla città che esistiamo, siamo tanti e ben fieri e orgogliosi della nostra natura, per questo desiderosi di godere di uguali diritti».
«La nostra è una battaglia in difesa e non contro le famiglie, per allargarne la definizione legale e comprendervi realtà già esistenti», continua il manifesto: «Anzi, quelli che dicono di difendere la cosiddetta “famiglia tradizionale” cercano solo un espediente per rendere accettabile la propria omobitransfobia. Noi, invece, non attacchiamo nessuno, ma vogliamo solo pari diritti».
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