L’ALLARME
Ginnasti in fuga da Busto Arsizio
Altri talenti lasciano lo scantinato della Pro Patria. Il presidente: «Serve l’impianto nuovo o è la fine»
Una società modello costretta a lavorare in una cantina.
«La situazione è ormai insostenibile: allenatori e genitori sono stanchi di aspettare».
Il caso in questione è quello della Pro Patria Ginnastica Bustese, uno dei sodalizi più longevi d’Italia, essendo stato fondato nel lontano 1881.
Dal 1962 la Pro Patria svolge le proprie attività nello scantinato del PalaChierichetti di via Ariosto, una struttura totalmente inadeguata per gli oltre cinquecento ginnasti iscritti alla società del presidente Rosario Vadalà.
Spazi troppo angusti, soffitti bassi, atleti che sfiorano i muri mentre eseguono gli esercizi: così non si può andare avanti.
Storia di cui si è già parlato a lungo, soluzioni che sono state prospettate dalla campagna elettorale in poi, promesse che si sono dissolte sotto i colpi dei rinvii continui.
«La situazione è diventata di difficile gestione», allarga le braccia il presidente Vadalà.
«L’amministrazione comunale ci aveva promesso che il problema sarebbe stato risolto con la realizzazione di un nuovo impianto dedicato alla ginnastica, ma a oggi non ci hanno ancora fatto sapere nulla di preciso. È questo che ci inquieta: la mancanza di una prospettiva, di tempistiche certe. Se solo ci dicessero: guardate, è già tutto deciso, dovete solo aspettare la conclusione dei lavori, noi aspetteremmo. Ma qui di deciso non c’è nulla. E i tempi continuano ad allungarsi in modo stremante».
La luce in fondo al tunnel non sbuca mai, e questa costante incertezza sta portando all’esasperazione non solo molti genitori, ma anche diversi tecnici. Un coach di alto livello come Serguei Oudalov ha già lasciato la Pro Patria per andare ad allenare a Salerno.
«Ed è di questi giorni la notizia - fa sapere il presidente - che un nostro promettente talento di 15 anni, Ares Federici, arrivato quarto agli Assoluti, si sta organizzando per andare a Milano. È già molto alto, e in questi spazi ristretti fa troppa fatica ad allenarsi, al punto da poter rischiare di farsi male».
L’inadeguatezza della struttura provoca inevitabilmente l’esodo degli atleti più forti verso altri lidi. Com’è successo con un vero campione come il bustocco Ludovico Edalli, cresciuto nella Pro Patria, successivamente tesseratosi per l’Aeronautica Militare, unico azzurro della ginnastica artistica maschile alle Olimpiadi di Rio 2016.
«Pensate quanto sarebbe stimolante, per i nostri atleti più giovani, potersi allenare insieme a un campione come Ludovico», fa notare Vadalà.
«Ma finché staremo in questa palestra, non sarà mai possibile tenere qui i nostri migliori atleti, che andranno tutti altrove. E pensare che abbiamo la fortuna di avere un maestro come Rino Scala, che dedica la stessa attenzione agli atleti della Nazionale come a quelli più piccoli».
Ma dove dovrebbe essere realizzato il nuovo palaginnastica?
Le ipotesi sul tavolo sono tre: l’area attigua al Palaghiaccio di Beata Giuliana (tenuta in caldo dal sindaco Emanuele Antonelli), quella alle spalle della piscina Manara (l’opzione che la Pro Patria preferirebbe e che nel precedente mandato amministrativo pareva essere a un passo), e la zona del Liceo scientifico Tosi, caldeggiata dall’ex vicesindaco Stefano Ferrario.
«Sappiamo che la politica ha i suoi tempi – aggiungono la vicepresidente Graziella Candiani e la consigliera Daniela Livio - ma l’attesa è diventata snervante. Non sappiamo più cosa dire a genitori e allenatori, che adesso vogliono certezze, non promesse vaghe».
E il missile piomba dritto sul tavolo del nuovo assessore allo sport Gigi Farioli, che un anno e mezzo dopo si ritrova a gestire la grana.
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