IL CASO
Giunta a stecchetto. Polemica
Il sindaco taglia gli stipendi. Rossi e Speroni: «Politica locale per ricchi e pensionati»
Tra i suoi primi atti, Emanuele Antonelli ha chiesto agli uffici di adeguare stipendi e gettoni dei politici al suo fianco alle ultime norme ministeriali. In pratica li ha ribassati sensibilmente, di quasi il 30 per cento rispetto al recente passato, senza troppo pensarci. D’altronde se c’è una cosa sicura di questo mandato, è che al primo cittadino attuale le indennità politiche non interessano: non ne ha bisogno.
Ma alla resa dei conti, la mossa (peraltro sollecitata dalle leggi) ha generato un salto all’indietro evidente rispetto a quanto accadeva nell’era di governo di Gigi Farioli, recentemente liquidato con un’indennità di fine mandato di 27mila euro lordi.
Un assessore, per dirla semplice, prima guadagnava quasi duemila euro netti al mese, mentre oggi scende di 400 euro e spesso deve versare un obolo al partito che rappresenta.
Eppure, se agli occhi dell’opinione pubblica (anticasta) l’operazione piace, chi vive la situazione direttamente - pur non facendone un problema di vita o di morte - intravede pericoli in questo insistito giro di vite in ambito locale.
«Quest’ordine di taglieggiare i politici locali è solo populismo», spiega Gian Pietro Rossi, che in vita sua ha fatto il sindaco, il senatore e il consigliere comunale. «A me non piace che non si dia un emolumento decoroso a chi fa il proprio dovere. Significa che l’amministrazione, di questo passo, diventerà affare solo di chi è ricco, oppure di chi non ha alternative, o ancora dei pensionati, categoria di cui faccio orgogliosamente parte».
Non la pensa troppo diversamente Francesco Speroni, il leghista che da ministro ed europarlamentare ha guadagnato tanto, «ma quando c’è stato da fare il presidente del consiglio gratis per 18 anni, non potendo cumulare emolumenti, non mi sono tirato indietro». Eppure «se il sindaco di Lugano, con 50mila abitanti, guadagna più del doppio di quello di Busto, le cose non vanno. Ormai in una città come la nostra chi fa il semplice consigliere va in perdita».
Articolo completo sulla Prealpina di giovedì 18 agosto.
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