A NASO IN SU
Gli eventi astronomici del 2016
La cometa Catalina e gli altri protagonisti dei cieli
Diventata famosa come la cometa di Natale, Catalina ha salutato il nuovo anno e ora è la protagonista del cielo di gennaio. Fra due settimane circa raggiungerà la distanza minima dalla Terra e poi sfreccerà via velocissima su una traiettoria che le farà dare l’addio definitivo al Sistema Solare. Il massimo avvicinamento al nostro pianeta è previsto il 17 gennaio alla distanza di 108 milioni di chilometri. Vale la pena tentare di osservarla, nuvole permettendo. La cometa infatti è visibile "anche dall’Italia, nella seconda parte della notte", spiega l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. ''I prossimi dieci giorni - prosegue - saranno perfetti per le osservazioni perché non ci sarà la luce ingombrante della Luna, che volge verso la fase di Luna Nuova”. Bisogna cercare la cometa a nord-est, "nei pressi della stella Arturo, la più luminosa della costellazione del Bootes", dice Paolo Volpini dell’Unione astrofili italiani (Uai). La cometa, aggiunge Volpini, non apparirà come un punto di luce ma come un batuffolo luminoso, perché la luce della sua chioma è diffusa. Il 17 gennaio, aggiunge Volpini, la cometa sarà visibile vicino alla galassia M101 e a metà mese diventa visibile per tutta la notte, perché transita vicino al Polo Nord Celeste.
Scoperta nel 2013, dal progetto Catalina Sky Survey, Catalina arriva probabilmente dalla Nube di Oort e, spiega Masi, la sua orbita ci dice due cose: che è alla sua prima visita nelle regioni interne del Sistema Solare e che non tornerà più. Dopo aver salutato la Terra, la cometa si preparerà a dire addio al Sistema Solare e sfreccerà verso le regioni esterne alla velocità di 166.000 chilometri all’ora, ossia quasi tre volte più veloce della sonda New Horizons della Nasa che si è avvicinata al pianeta nano Plutone.
Nell’insieme, sarà un ricco cartellone di eventi quello offerto dal cielo nel 2016: il protagonista assoluto sarà Mercurio, che a maggio transiterà davanti al Sole offrendo uno spettacolo atteso da ben 10 anni. La scena gli verrà poi rubata da Marte, che tornerà in opposizione dopo due anni per farsi ammirare meglio e, dopo, ancora dal Sole, che affronterà ben due eclissi, la prima delle quali, prevista il 9 marzo, sarà totale. "Purtroppo non sarà visibile in Italia, ma solo dall’oceano Pacifico - spiega Paolo Volpini della Uai -. L’appuntamento si rinnoverà l’1 settembre con un’eclissi anulare che sarà visibile in Africa centrale, oceano Indiano e oceano Atlantico". Il 9 maggio toccherà a Mercurio l’ardua impresa di oscurare il Sole: ci proverà timidamente, trasformandosi in un piccolo puntino nero che attraverserà il grande disco solare in una lenta marcia lunga sette ore. Dunque telescopi puntati con le dovute precauzioni per la vista, per non perdere uno spettacolo atteso da 10 anni che si ripresenterà solo nel 2019.
Pochi giorni dopo, il 22 maggio, sarà il turno di Marte, che tornerà in opposizione dopo due anni offrendoci le migliori condizioni di visibilità: "Sarà più vicino a noi rispetto al 2014 - sottolinea Masi - ma sarà un po’ penalizzato per l'altezza più bassa sull'orizzonte nei cieli italiani".
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