ANTOLOGICA
Gli ultracorpi di Enrico Baj invadono Aosta
Siamo nei primi anni Cinquanta. La Guerra di Corea infuria, la tensione tra Unione Sovietica e Usa è alle stelle, il pericolo di una guerra atomica sembra alle porte. Nel 1955 esce il romanzo di fantascienza «L’invasione degli ultracorpi» dell’americano Jack Finney, dal quale l’anno seguente il regista Don Siegel trae l’omonimo film: una cittadina americana è invasa da extraterrestri che replicano perfettamente gli abitanti, ai quali si sostituiscono durante il sonno.
Tra i giovani artisti, il milanese Enrico Baj coglie gli umori del tempo a modo suo. Nel 1951 firma, con il pittore Sergio D’Angelo, il «Manifesto della pittura Nucleare» per abbattere tutti gli «ismi» dell’accademismo: «Nuove forme dell’uomo possono essere trovate nell’universo dell’atomo e nelle sue cariche elettriche».
La mostra «Enrico Baj. L’invasione degli ultracorpi» al Museo Archeologico Regionale di Aosta, curata da Chiara Gatti con Roberta Cerini Baj (la moglie di Enrico, che vive ancora nella loro villa-studio a Vergiate), propone 52 opere in un percorso dal 1951 al 1985 con focus, appunto, sull’ultracorpo: «una creatura antropoide, un’invenzione figurale frutto di una scienza cosmica ancora misteriosa, un’allegoria di una vita oltre la conoscenza, capace di spaziare da un microcosmo cellulare a un macrocosmo extra-terrestre».
Masse molecolari che prefigurano i successivi e più riconoscibili «generali»; gli stessi «mobili» con fogge antropomorfe; gli «specchi» tagliati e i «meccani» metallici, 8 sfilano in parata, mentre 30 piccoli personaggi costituiscono il «Teatro di Ubu» (1985), anello di congiunzione con il Surrealismo, di cui fu anticipatore Alfred Jarry con il suo «Ubu re».
La parodia del potere, segnatamente militarista, interseca le paure esistenziali del tempo e di ogni tempo. Non a caso la mostra si chiude con l’installazione monumentale «Apocalisse» (1978-83), composta da tele e sagome (mostri, serpenti, mani, animali) e concepita come opera aperta, che ad Aosta avvolge l’ultimo salone in una vorticosa messinscena.
Un incubo onirico «di un’umanità in attesa del peggio per le sue malefatte contro una natura odiata, deturpata, sfruttata ...», scriveva Baj.
«Enrico Baj. L’invasione degli ultracorpi» - Aosta, Museo Archeologico Regionale, piazza Roncas 12, sino 9 ottobre, tutti i giorni 9-19, 6/4 euro o gratis, info 0165.275902, catalogo Silvana Editoriale.
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