IL CASO
A spasso col cane in orario di lavoro: denunciata a Gorla
Dipendente comunale accusata di truffa
Si assentava dall’ufficio tutti i giorni intorno alle 13 e per almeno un’ora i colleghi, e gli utenti, non la vedevano più. Ma il cartellino risultava timbrato in entrata al mattino e in uscita solo al termine del servizio. Della pausa non lasciava traccia. Non si può stabilire da quanto tempo la dipendente comunale di Gorla Maggiore si prendesse questa libertà, di certo lo ha fatto nel periodo monitorato da polizia locale e guardia di finanza di Saronno: nei giorni scorsi il pubblico ministero Nadia Calcaterra ha chiuso le indagini a carico della gorlese, l’accusa è di truffa e di false timbrature.
LE ESIGENZE DI FUFFY
Le fughe dalla scrivania vennero segnalate al comando dei vigili lo scorso marzo: fu il segretario comunale ad accorgersi delle assenze prolungate e comunque la stessa donna non faceva granché per non farsi scoprire. Aveva nobili motivi per eclissarsi, il suo cane doveva passeggiare ed espletare le funzioni fisiologiche, ma - a parere degli inquirenti - le esigenze dell’animale non giustificano le uscite clandestine. E il fatto che l’abitazione sia a pochi passi dal Comune e che quindi, in caso di emergenza, potesse rientrare con rapidità non sembra essere un’attenuante.
LE INDAGINI
Le telecamere per tre mesi l’hanno ripresa mentre lasciava l’ufficio per tornare a casa per poi scendere con il cagnolino al guinzaglio per il giretto nel vicinato e qualche volta ai giardini dove tra l’altro la notavano in tanti. Non trattandosi di un cucciolo, il dubbio degli inquirenti è che l’abitudine di portarlo a spasso durante gli orari lavorativi fosse ben consolidata, ma agli atti ci sono solo i tre mesi documentati dalle fiamme gialle.
PROCESSO
La dipendente, difesa dall’avvocato Fabio Pietro Pizzo, deciderà se patteggiare oppure andare a dibattimento per far emergere la sua verità, che potrebbe anche poggiare su serie necessità del suo cane, insorte magari poco prima che la donna iniziasse ad abbandonare l’ufficio senza timbrare e per le quali forse si sarebbe attrezzata al più presto.
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