IL PROCESSO
Gorla: acido, rifiuti e urina sul bar
Vicina di casa a processo per una serie di reati contro la titolare dell’esercizio pubblico
«La prossima volta l’acido te lo butto in faccia»: una minaccia che, visti i presupposti, la barista ha preferito non trascurare. Da almeno un anno la donna che abitava sopra al suo locale la faceva impazzire con vandalismi a ripetizione, da mesi aveva iniziato pure a versare dalla finestra liquidi infiammabili e corrosivi alzando nel contempo il tenore degli insulti e delle intimidazioni.
A fine marzo del 2022 la titolare sporse denuncia ai carabinieri e ora la vicina andrà a processo. Lo ha deciso il gup Stefano Colombo che ha disposto il rinvio a giudizio della cinquantaquattrenne. Difesa dall’avvocato Carlo Alberto Cova affronterà il dibattimento a febbraio, la barista - assistita dall’avvocato Simona Ranisi - si è costituita parte civile.
Le due condividevano gli spazi comuni con grandi difficoltà e ogni pretesto era buono per innescare litigi. A ottobre del 2021 l’imputata cominciò a innalzare l’asticella della conflittualità: una notte piazzò davanti all’ingresso dell’attività una montagnetta di rifiuti e di catoni. L’indomani ci fu l’ennesima discussione e i dispetti si fecero sempre più frequenti. A dicembre la donna gettò dal balcone avanzi di fast food, bicchieri di carta e olio che oltre a imbrattare il marciapiedi danneggiò il tendone parasole. Qualche giorno dopo lanciò un mix di urine e acido sulla porta del retro, poi ancora la colpì con una raffica furiosa di bottigliate, in altre occasioni urlava «Spacco tutto e incendio il bar». Una sera, entrando nel cortile condominiale in macchina, vide l’esercente, la sua dipendente, il compagno e il figlio e per spaventarli accelerò all’improvviso e colpì di striscio la ragazza. La proprietaria dell’attività decise allora di installare le telecamere. A marzo l’imputata impregnò di benzina l’ingresso posteriore e poi, con una scopa deviò il campo di ripresa della videosorveglianza per poi tranciare indisturbata i tubi del condizionamento da cui fuoriuscì il gas. Fece altrettanto con i cavi elettrici dell’impianto di registrazione.
Agli atti del pubblico ministero Massimo De Filippo ci sono le testimonianze dei vicini, dei parenti e dei clienti del locale pubblico e le annotazioni degli interventi dei carabinieri di Gorla, Uboldo, Saronno, Tradate, Cislago. La cinquantaquattrenne potrà difendersi dalle accuse di stalking e danneggiamento davanti al collegio, nel corso del dibattimento,
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