IL PERSONAGGIO
I sogni azzurri di Elena Varallo
Allenamenti e sacrifici di una “farfalla”
Martedì sera molti sportivi hanno fatto la fila per fotografarsi con le farfalle della Nazionale di ginnastica ritmica. Tra le stelle dello sport italiano riunite a Milano per i Gazzetta Awards c’era anche Elena Varallo, originaria di Novara ma cresciuta nella palestra della Moderna Legnano. L’amore per la ritmica è scoppiato a 9 anni; dodici mesi fa il grande salto verso Desio, all’accademia nazionale di Emanuela Maccarani: «Avevo cominciato facendo ginnastica artistica - racconta Elena -, poi mi hanno dirottato verso la ritmica per via del mio fisico. All’inizio ho provato per divertirmi, poi mi sono appassionata sempre più». Fino all’azzurro: «In realtà - precisa - a Desio ci alleniamo in dieci, ma solo sei partecipano alle gare. Io fin qui ho fatto competizioni amichevoli, mi manca ancora l’esordio ufficiale». A settembre ha visto le sue compagne trionfare nei cinque cerchi ai Mondiali di Pesaro, ma di invidia non ne ha provata: «C’è ovviamente competizione anche tra noi, ma vivendo tutte lontane da casa si diventa come sorelle. Qualsiasi problema, ci si aiuta reciprocamente».
Alternative, in effetti, non ce ne sono molte: allenamenti insieme dalle 8 alle 18, poi due ore di scuola serale al giorno; unica eccezione il mercoledì pomeriggio quando le lezioni scolastiche cominciano alle 15.
Sacrifici e soddisfazioni, come la promozione in Serie A1 recentemente conquistata con Legnano. «Non mi alleno più con la mia vecchia società, però mi ha fatto piacere partecipare quest’anno alle quattro gare di campionato. Certo, dovevo alternare il lavoro di squadra a quello individuale e fare un doppio programma, ma lo rifarei cento volte».
La Moderna per Elena è praticamente una famiglia: «Ho iniziato con la Pro Vercelli, poi sono passata alla Ginnastica Rho Cornaredo e infine a Legnano. Tutti i giorni per allenarmi facevo andata e ritorno da Novara, poi quando sono arrivata a Desio la società mi ha sempre sostenuto e mi è stata vicina. Magari anche solo quando Elisa (Porchi, la sua ex allenatrice, ndr) veniva per stare assieme la sera o per mangiare qualcosa».
L’immediato futuro si divide in due, tra Legnano e Nazionale. Se con la maglia azzurra si dovranno preparare Europei, Mondiali e le gare di Coppa del Mondo, con quella societaria ci sarà l’esordio nella massima competizione a squadre. Guardando ancora più in là si vede comunque soltanto la ginnastica: «Farà sempre parte della mia vita. Ora frequento il liceo delle scienze umane, all’Università invece mi piacerebbe fare Scienze motorie. Poi ottenere l’abilitazione per allenare, fare la giudice»
Per questo ci sarà tempo, ora la realtà sono le nove compagne, la palestra di Desio e le ore di lezione. Un risultato maturato nel tempo: «La vera svolta nel mio percorso - conclude - l’ho avuta nel 2014, quando con Legnano abbiamo ottenuto la A2. E poi, ovviamente, la chiamata della Nazionale». Che più che un traguardo è un trampolino di lancio.
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