L’INTERVISTA
«Il futuro è nei centri storici»
Assediati dai mega centri commerciali? L’imprenditore Paolo Orrigoni dà la ricetta
Il commercio fra crisi e rilancio, fra piccola e grande distribuzione, fra tradizione e nuovi servizi: prosegue il dibattito innescato dalla Prealpina sul futuro dello shopping, raggiunto dal calo innegabile delle vendite ma anche dalle proposte per rinnovare nel profondo un settore ancorato da una parte parte a logiche del passato e dall’altra sollecitato da strappi verso il futuro.
Una mutazione che comporta problematiche difficili da risolvere a breve o da inquadrare in slogan.
Secondo Paolo Orrigoni, patron dei supermercati Tigros nonché candidato sindaco di Varese alle ultime amministrative, la risposta si traccia in un ripensamento dei nostri centri storici, unico modo per non restare schiacciati sotto il peso del futuro.
«Questa battaglia annosa ha visto diverse puntate - spiega l’imprenditore trentanovenne -. Siamo passati dai grandi centri commerciali ai centri storici specializzati alla crisi dei vecchi ipermercati. Ma ci sono due novità che hanno colpito un po’ tutti, dal piccolo al grande: in primo luogo l’e-commerce, che sta avendo uno sviluppo incredibile ed è concorrente per chiunque, grazie ai margini di penetrazione superiore nella vita delle persone e al superamento di problematiche tipiche per i negozi come magazzino e logistica. E poi, come abbiamo visto ad Arese, sono sbarcati per la prima volta in Italia i megacentri commerciali, veri e propri paesi con enorme potere attrattivo per le attività ludiche, di intrattenimento associate a quelle commerciali. Siamo a un somma di ipermercati».
Come a dire che ora sono in tanti a tremare, non solo il negozietto di vicinato che da decenni sta tentando di non annaspare sotto il peso dei carrelli.
Ampio servizio sulla Prealpina di sabato 1 ottobre.
© Riproduzione Riservata