PERDONATO
Il ladro di elemosine risarcisce la parrocchia
Travedona Monate: con un marchingegno svuotava la cassetta delle offerte. Il parroco ritira la querela e il 71enne evita la condanna
Il ladro di elemosine risarcisce la parrocchia. E il prete lo perdona, ritirando la querela. Il gesto di don Luigino Aldegheri ha permesso al settantunenne novarese di evitare l’ennesima condanna per furto in chiesa. Già, perché l’uomo che il 16 settembre fu arrestato dai carabinieri di Ternate mentre si allontanava dalla chiesa dei Santi Vito e Modesto è uno specialista dei colpi alle cassette delle offerte. Nell’estate di due anni fa, furono denunciati diversi episodi di cassettine svuotate negli edifici di culto della zona. Per questo i militari dell’Arma e gli agenti della polizia locale potenziarono i servizi di vigilanza. E quando ricevettero la segnalazione di una persona sospetta e sconosciuta all’interno della chiesa, accorsero sul posto e bloccarono un uomo, classe 1952, residente in provincia di Novara, già conosciuto alle forze dell’ordine proprio per furti nelle parrocchie, che si stava allontanando precipitosamente.
LA PERQUISIZIONE
Dalla perquisizione personale spuntarono circa 150 euro in monete e banconote di piccolo taglio (sulla cui provenienza il novarese non ha saputo dare spiegazioni), ma anche grimaldelli, minitorce, un taglierino, un piede di porco e una chiave a forma di zeta, tutti attrezzi indicati per aprire le scatole delle offerte. Inoltre, l’uomo aveva con sé un particolare marchingegno realizzato appositamente per svuotare i contenitori senza forzarli: una rotella metrica alla cui estremità era stato incollato un potente nastro biadesivo in grado di acchiappare i soldi (monete e banconote) lasciati dai fedeli. La stessa tecnica che, ad esempio, il 71enne aveva usato una decina d’anni fa in provincia di Biella, quando fu fermato fuori da una chiesa - dove aveva colpito senza sapere di essere ripreso dalle telecamere - e poi condannato a otto mesi di reclusione.
ESTINZIONE DEL REATO
Portato in caserma a Ternate per l’identificazione e arrestato, fu poi rimesso in libertà in attesa del processo. Che si è aperto ieri, lunedì 6 novembre, in Tribunale a Varese, davanti al giudice Davide Alvigini, il quale ha preso atto della volontà del sacerdote di ritirare la querela, anche alla luce della “donazione” di 250 euro alla parrocchia a titolo di risarcimento. E l’imputato, presente in aula con il suo avvocato Maurizio Antoniazzi, ha accettato la remissione. La conseguenza naturale è stata la sentenza di non doversi procedere per estinzione del reato. E le due parti se ne sono andate dal palazzo di giustizia dopo una stretta di mano.
EPISODI ANALOGHI
Episodi analoghi erano avvenuti nel 2019 a Cittiglio: anche in quel caso il ladro “pescava” le banconote dalla cassetta delle offerte, nella chiesa di San Giulio, con un metro a nastro con appiccicato, all’estremità, un chewing gum masticato. Per quei furti un 54enne varesino è stato condannato a nove mesi di reclusione. A incastrarlo le “indagini” del parroco che si era insospettito per alcuni ammanchi e aveva quindi installato una telecamera nascosta.
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