L’EVENTO
Il ricordo di Maroni. «Difficile fare meglio di lui»
Cerimonia al Viminale ad un anno dalla scomparsa. Salvini commosso: «In Lega a lui le mission impossibile»
«Roberto Maroni è l’esempio di come un uomo di parte possa essere uno dei migliori servitori delle istituzioni. Difficile fare il ministro dell’Interno dopo di lui che è stato il migliore». Lo ha detto oggi, giovedì 23 settembre, commosso, il vicepremier Matteo Salvini ricordando al Viminale l’ex ministro dell’Interno e segretario della Lega ad un anno dalla morte.
«A LUI LE MISSION IMPOSSIBILE»
«In Lega - afferma Salvini - quando c’era qualcosa di scomodo, quando c’era una mission impossibile Umberto Bossi chiamava Maroni. Fu determinante nel periodo più difficile per la Lega. Era orgoglioso delle forze di polizia e del suo movimento, non dimenticava mai le sue radici. Ricordo i suoi consigli; quando mi disse “sei tu il prossimo segretario della Lega”, io pensai a quanto era complicato dopo due giganti come Bossi e Maroni. Gli mancava il tempo sottratto alla famiglia. Alla domanda se ne varrà la pena, la risposta era sempre sì».
PIANTEDOSI: «HA LASCIATO UNA TRACCIA»
«Roberto Maroni è stato un ministro fortemente istituzionale: anche se veniva da un movimento che rompeva gli schemi, ebbe un rigorosissimo senso delle istituzioni. Ha lasciato una traccia che tuttora seguiamo» l’intervento del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alla cerimonia al Viminale in ricordo di Maroni.
«Fui nominato prefetto da lui e imparai tantissimo in quegli anni» ha detto Piantedosi, ricordando che «giovedì pomeriggio faceva le riunioni di staff e dava ad ognuno i compiti. Aveva una grande empatia. Riusciva a conciliare concetti divergenti: era espressione di un partito federalista, addirittura in alcune frange secessionista, ma ricordo che davanti ai prefetti disse che l’ordinamento federale richiede uno Stato forte».
«Fu un grande innovatore. Inaugurò - ha aggiunto il ministro - la stagione dei pacchetti sicurezza, affrontò i temi migratori in dialogo con i Paesi di origine dei flussi. Introdusse il numero unico d’emergenza, la tessera del tifoso, creò l’Agenzia per i beni sequestrati alle mafie».
Segui qui l’intera cerimonia al Viminale in ricordo di Maroni.
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