POESIA
Il Tirinnanzi vola a Urbino
Trionfa Umberto Piersanti con “Nel folto dei pensieri”, seconda Laura Pugno, terza Annalisa Manstretta. Sezione dialettale a Davide Ferrari, premio alla carriera a Valerio Magrelli
La poesia non è un giallo, non occorre la suspense. Sabato 15, a metà spoglio, Umberto Piersanti si era già aggiudicato la trentaquattresima edizione del Premio di poesia “Giuseppe Tirinnanzi - Città di Legnano”, per la sezione in lingua italiana: il margine di 53 voti sulle concorrenti si è fatto solo più ampio alla fine, quando, con 111 preferenze, la giuria popolare composta dal pubblico presente in Villa Jucker ha decretato vincitore l’urbinate.
A dire la verità, l’autore de “Nel folto dei pensieri” (Marcos y Marcos, 2015) aveva vinto fin dalla prima domanda rivoltagli dal presidente di giuria Franco Buffoni - coadiuvato da Uberto Motta e Fabio Pusterla - che ha chiesto conto a Piersanti di quel paesaggio marchigiano, trasfigurato nelle sue pagine: «Ero bambino quando negli anni Cinquanta il mio bisnonno mi raccontava di cani che volavano oltre il Monte della Conserva. Sono vissuto nell’ultimo mondo visionario, quando non c’era la televisione e si prendeva l’acqua in fondo al pozzo. Ora, quando salgo sulle Cesane ed entro nell’aia, non sento più odore di fieno né di vendemmia e capisco che il mondo è cambiato», ha affermato Piersanti, legato alla poesia di fine Ottocento, più che alla contemporanea.
«Poi, capita che ai giovani si preferisca un vecchio cavallo chiamato a correre, che parla di cose antiche con parole antiche» ha chiosato ritirando il premio. Dietro a lui, con 19 preferenze, si è classificata Laura Pugno, romana, autrice di “Bianco” (Nottetempo edizioni, 2015), mentre al terzo posto con 17 è arrivata Annalisa Manstretta, pavese residente a Milano, autrice di “Gli ospiti delle stagioni” (Atì editore Brescia 2015).
Per la sezione dialettale, il sindaco Alberto Centinaio ha consegnato il premio al giovane Davide Ferrari, esprimendo la necessità di riscoprire la poesia, “pausa di riflessione nella frenesia quotidiana, ossigeno con cui riscoprire il senso del vivere”.
Dopo le autorità, tra cui la consigliere regionale Carolina Toia e l’onorevole Paolo Alli, a salire sul palco è stato Valerio Magrelli, che dall’alto dei suoi 40 anni di pubblicazioni entrerà nella storia del Tirinnanzi come il più giovane premio alla carriera. Attenti padroni di casa, la terza generazione dei Tirinnanzi e il presidente della Famiglia Legnanese, Gianfranco Bononi, hanno anche ringraziato il presidente emerito Luigi Caironi, ideatore del premio, salutato dall’applauso del pubblico.
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