TRA LIBRI E PALLONE
Il Varese torna a scuola con Cotta e Benacquista
Il mister biancorosso ha allenato i bambini della Canetta di Sant’Ambrogio. «La testimonianza di giocatori come Luca è utile per i più piccoli»
Ieri, martedì 6 febbraio, approfittando del giorno di riposo, il club biancorosso ha regalato una mattinata speciale agli alunni della scuola primaria “Giovanni Canetta” di San’Ambrogio.
Il mister Corrado Cotta ha allenato i bambini delle classi quarta e quinta, ricevendo dalle insegnanti le chiavi della palestra: «La nostra scuola è sempre stata molto attenta ad avvicinare i ragazzi alle attività sportive del territorio, abbiamo fatto incontri con società di rugby, pallacanestro, pallavolo, scherma, presciistica ed oggi calcio - spiega Emanuela Ceccon, coordinatrice della scuola primaria Canetta di Sant’Ambrogio -. Adesso abbiamo l’occasione di partire con un nuovo progetto per l’anno prossimo coinvolgendo tutte le realtà del territorio».
L’allenatore biancorosso ha organizzato i bambini delle classi quarta e quinta in due squadre e prima della partitella si è divertito ad insegnare alcuni movimenti con la palla: «Con i ragazzi bisogna sapere comunicare per farli partecipare al gioco. Arrivo dal settore giovanile e il grande successo di ogni iniziativa rivolta ai bambini si basa sul saper catturare la loro attenzione. Grazie alla scuola Canetta per questa iniziativa, che porta il Città di Varese fra la gente e permette di ricordare i buoni messaggi dello sport. La testimonianza di giocatori come Luca, arrivato qui da Frosinone, può essere utile nella crescita dei più piccoli».
Il terzino Luca Benacquista si è presentato in tuta e, accanto al suo allenatore, ha insegnato ai piccoli calciatori come saltare i birilli con la palla al piede: «Mi sono stancato più qui che in allenamento - dice senza fiato ma sorridente e soddisfatto -. Questi bambini corrono senza schemi, sono liberi e senza pensieri. Bisogna fare come loro, pensare solo a divertirsi, perché in fondo il calcio deve essere questo: puro divertimento».
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