L'INCHIESTA
Indagine sulla Croce Rossa
Denunciati il presidente del comitato locale e altre dieci persone: sono accusati di truffa, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico
Il presidente della Croce Rossa di Luino e altre 10 persone, tra dipendenti e volontari, sono stati denunciati nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di finanza con al centro presunte irregolarità nella gestione dei fondi pubblici destinati all’ente.
Sono accusati a vario titolo di abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, falsità materiale e truffa ai danni dello Stato. Le indagini, avviate l’anno scorso e coordinate dal pm di Varese Massimo Politi, avrebbero accertato un danno per l’erario di circa 15mila euro.
Alle 11 persone coinvolte nell’inchiesta è stato quindi notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminari, in vista della richiesta di rinvio a giudizio.
Dalle indagini condotte dalle Fiamme gialle di Luino sono emerse quindi irregolarità, a partire dal 2013, nelle procedure di acquisto di beni e servizi, con incarichi affidati a due società riconducibili alla famiglia del presidente del comitato locale della Croce Rossa, nelle quali lui stesso rivestiva la carica di procuratore speciale.
Sono stati riscontrati presunti illeciti anche nella certificazione degli orari di lavoro da parte del personale dipendente, con "false timbrature" e assenze ingiustificate. Alcune spese personali dei volontari, inoltre, sarebbero state addebitate all’ente.
Tre le contestazioni, anche irregolarità nella compilazione dei rapporti di servizio delle ambulanze, con attività di trasporto privato o di assistenza durante manifestazioni che finivano per gravare sulle finanze pubbliche. Rapporti di servizio che, in alcuni casi, sarebbero stati anche falsificati.
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