Immigrati
Juncker: ammiro molto Italia per quello che fa per rifugiati
Ma alcuni paesi Ue non accettano ripartizione richiedenti asilo
Bruxelles, 22 set. (askanews) - Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, intervenendo alla plenaria del Comitato economico e sociale oggi a Bruxelles, ha detto di "ammirare molto l'Italia per quello che fa con i rifugiati" e ha insistito sulla necessità di attuare pienamente la ripartizione obbligatoria ("relocation" o ricollocamenti) negli altri Stati membri di 160.000 richiedenti asilo giunti in Italia e Grecia negli ultimi due anni, a cui continuano a opporsi diversi paesi dell'Est (e in particolare l'Ungheria).
Juncker, ribadendo i punti principali del suo discorso "sullo stato dell'Unione", pronunciato il 14 settembre davanti all'Europarlamento a Strasburgo, ha anche ricordato una delle novità previste dalla proposta di riforma del "sistema di Dublino", ancora in discussione all'Europarlamento e al Consiglio Ue. Rendendo permanenti le "relocation" con un sistema automatico di ripartizione dei richiedenti asilo fra gli Stati membri, la proposta darebbe ai paesi che lo richiedessero una deroga temporanee dall'obbligo di accogliere la propria quota di rifugiati, in cambio di finanziamenti aggiuntivi per le politiche Ue dell'immigrazione e la protezione delle frontiere esterne.
"La vicenda dei rifugiati spiega in gran parte la 'policrisi' (o crisi multipla, ndr) in cui si trova l'Ue. Io vorrei che non fossero dimenticate le proposte della Commissione: non si può pensare di lasciare solo all'Italia, alla Grecia, a Malta e a qualche altro paese la lotta sacrosanta contro l'immigrazione illegale. Bisognerà insistere, mentre l'Italia e gli altri paesi 'prima linea' continuano i loro sforzi", ha detto Juncker.
Il presidente della Commissione ha poi aggiunto: "Ammiro molto l'Italia, anche la Grecia, ma soprattutto l'Italia, che fa ancora di più per i rifugiati perché salva migliaia di vite, ogni giorno, col risultato che tutte le navi degli altri paesi Ue, salvo il Lussemburgo che non ha navi, prendono i rifugiati e li sbarcano in Sicilia".
"Insomma - ha continuato Juncker - si lascia all'Italia il compito di nutrire e accogliere i rifugiati, e lo stesso succedeva e succede anche con la Grecia. Perciò penso che la ripartizione dei rifugiati fra gli Stati membri debba farsi in modo solidale; ma ci sono dei paesi che lo fanno e altri no, perché dicono che sono paesi cattolici e che non c'è posto da loro per i musulmani. Trovo questo ragionamento inaccettabile: gli uomini vengono prima delle religioni".
"Bisogna riuscire ad accogliere sul nostro territorio - ha concluso il presidente della Commissione - tutti coloro che fuggono da guerre, torture, violenze e stupri. E se certi paesi non possono farlo, bisognerà che partecipino più degli altri alla protezione delle frontiere esterne".
Proprio oggi, la Commissione europea ha riferito che finora sono stati "ricollocati" in altri Stati membri solo 4.140 rifugiati dalla Grecia e 1.156 dall'Italia.
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