Grecia
Juncker: fino alla fine contro Grexit, riprendere il negoziato
"Non ci sono risposte facili, determinati a giungere a un accordo"
Bruxelles, 7 lug. (askanews) - "Continuo a sostenere e sosterrò fino alla fine che bisogna evitare un'uscita della Grecia dall'Eurozona" e "la Commissione continuerà a lavorare per far sì che si torni al tavolo negoziale e si raggiunga un accordo" fra Atene e i creditori dell'Eurozona. Lo ha detto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, intervenendo davanti alla plenaria dell'Europarlamento oggi a Strasburgo.
"Nell'Ue ci sono alcuni che in modo aperto o nascosto puntano sul 'Grexit'. La mia esperienza - ha osservato il presidente della Commissione - è che le risposte troppo facili sono spesso risposte sbagliate; in Europa non esistono risposte facili, l'Europa è un tentativo continuo di trovare compromessi. Alla grande nazione greca non si deve dare l'impressione che si vuole fare uscire la Grecia dall'Eurozona e dall'Ue".
Parlando in tedesco, anche per rispondere in modo diretto alle polemiche contro la Commissione sulla stampa in Germania, Juncker ha spiegato di non aver voluto esprimersi prima, con interviste alla stampa, sulle conseguenze del "no" al referendum in Grecia per darsi il tempo della riflessione e perché, ha sottolineato "è innanzitutto qui, al Parlamento europeo, che dobbiamo rendere conto".
Juncker ha rimproverato al governo greco l'animosità dei toni contro i partner nel negoziato interrotto con la convocazione del referendum: "Bisogna - ha detto - porre fine immediatamente e perentoriamente ai discorsi di parte. I rappresentanti delle istituzioni non possono essere accusati di 'terrorismo' (come ha fatto l'ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis prma del referendum, ndr). Senza retorica, cercheremo di rimettere sui binari i negoziati".
Il presidente della Commissione ha polemizzato anche sul significato del quesito referendario in Grecia, basato su una proposta negoziale superata e non definitiva, ma ha anche preso nota del fatto che il "no" greco, per il quale ha espresso "massimo rispetto", non è da interpretare come un "no" all'euro e all'Ue. Sta dunque al governo, e in primo luogo al premier Alexis Tsipras, spiegare il messaggio del popolo greco ai partner europei. Aspettando dunque le proposte di Tsipras all'Eurosummit che si terrà stasera a Bruxelles, Juncker ha detto, rivolto agli europarlamentari: "Potete contare su di me perché si possa lavorare a una soluzione nel tempo che ci è dato. I greci e l'Europa possono fidarsi di noi", ha assicurato.
"La Commissione è decisa a giungere a un accordo, ma bisogna tenere conto, oltre che della volontà della domcrazia greca, anche della volontà delle altre 18 democrazie dell'Eurozona", ha concluso Juncker nella breve replica dopo il dibattito in aula.
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