L’OPERA
La campata torna al suo posto
Arcisate-Stabio, ora ne manca solo una per completare l’infrastruttura rispettando i tempi

È stata posizionata nelle scorse ore la penultima campata del viadotto della Bevera, vale a dire il tratto di ferrovia che consente di superare la valle dell’omonimo fiume della Valceresio e di immettersi nella galleria dell’Arcisate-Stabio che sbuca a Gaggiolo.
Si tratta del manufatto in metallo che nei mesi scorsi era rovinosamente crollato assieme a un’enorme gru, provocando l’incidente più grave, miracolosamente senza feriti, avvenuto negli otto anni di durata del cantiere. Stavolta è filato tutto liscio, grazie alla gru giunta da Catania in sostituzione di quella distrutta nello schianto e grazie ai calcoli precisi sull’operazione che, evidentemente, stavolta hanno consentito di raggiungere l’obiettivo.
La gru siciliana e soprattutto gli ingegneri e gli operatori che hanno issato la campata, sono riusciti a sollevare un pezzo di 400 tonnellate e lungo 60 metri, portandolo a un’altezza di 20 metri, cioè come un palazzo di 5-6 piani e quindi a fissarlo ai piloni che lo sorreggono. L’installazione non è stata semplice anche perché, oltre alla difficoltà tecnica, dietro vi era anche la “pressione” di non poter sbagliare per evitare un ulteriore slittamento dei tempi di consegna dell’opera.
E la campata ne rappresenta ovviamente una parte importante.
Durante le operazioni di posizionamento del manufatto, nelle aree adiacenti al luogo dei lavori si è formato il solito capannello di curiosi ad ammirare la perizia nel “volo della campata”. Stavolta, rispetto a quanto avvenuto nel momento del crollo, le persone presenti non erano nelle immediate vicinanze dell’area dei lavori ma, grazie alle forze dell’ordine presenti, la gente è rimasta a debita distanza, scongiurando ogni rischio in caso di altro incidente.
Inoltre, ai piedi del viadotto è già posizionata anche l’ultima campata da installare e cioè l’ultimo pezzo che consentirà di concludere il viadotto e quindi di completare la ferrovia. Dopodiché, la strada dovrebbe essere in discesa per rispettare la scadenza del 17 dicembre, vale a dire il giorno indicato per l’inaugurazione e la partenza del primo treno.
Grazie al posizionamento della penultima campata, il clima sul cantiere dell’Arcisate-Stabio è diventato ancor più positivo. L’aria di fiducia si respirava già nelle settimane scorse quando, grazie all’abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria della Bevera, si giunse al completamento del secondo tunnel della nuova tratta che unirà Varese al confine di Gaggiolo con la Svizzera. La galleria di Gaggiolo, la seconda dopo quella di Induno Olona, è lunga circa mille metri e collegherà la valle della Bevera con la stazione al confine col Canton Ticino, sbucando accanto alla strada provinciale 3, dove sorgerà anche l’ultima stazione italiana, prima dell’ingresso in territorio elvetico.
Per completare il percorso, ora manca soltanto l’ultima campata. Non resta che attendere qualche ora e anche il viadotto, forse l’opera visibile più spettacolare e difficile da realizzare, sarà completato.
© Riproduzione Riservata