IL CASO
La guerra dei sensi unici
Polemica in consiglio comunale su chi li chiede per ridurre la pericolosità delle strade e chi, Speroni in testa, li ritiene dannosi. Ma spuntano nuove criticità, da viale Pirandello a via Corridoni
Gli “allenatori” della viabilità, possessori della ricetta giusta per curare i mali del traffico, sono tornati in azione in consiglio comunale. Per un dibattito - quello sulle criticità viarie - che è partito da aspetti particolari ma poi ha toccato questioni calde, anche dai recenti risvolti tragici, e comunque in grado di sollevare un dibattito essenziale per impostare la mobilità quotidiana di migliaia di persone.
Un’occasione che ha fatto riesplodere la querelle sui sensi unici. Ne vorrebbe uno Marco Cirigliano (Sel) in via Bergamo, ne ha invocato un altro Diego Cornacchia (Pdl) in via Piave, ma la loro richiesta ha fatto scattare il più grande detrattore di queste soluzioni: Francesco Speroni. «Purtroppo - ha affermato il capogruppo leghista - devo ripetere le cose di sempre: un’eccessiva introduzione di sensi unici crea problemi». Per lui «Busto è più scorrevole di Varese e Gallarate proprio perché ne ha pochi», e poi «non bisogna fare la fine di via Ariosto, dove l’intestardimento nel fare trenta metri in una sola direzione ha creato ripercussioni fino al cimitero di via Lonate, perché già in quel punto gli automobilisti impostano il giro largo». E comunque, il pezzo forte della tesi speroniana, è che «il doppio senso va difeso ovunque si può e lo contrastano solo coloro che non hanno occhio alla guida».
In ogni caso, al di là delle richieste specifiche (peraltro bocciate dalla maggioranza), l’assessore Claudio Fantinati ha spiegato che «dopo aver sistemato alcuni punti in cui la scelta era presa e avviata, tutto è stato bloccato in attesa che venga proposto il nuovo Piano del traffico su cui i tecnici stanno lavorando e che sarà pronto a breve». Quello, insomma, sarà il momento della verità. Anche per quanto riguarda viale Alfieri che è tornata alla ribalta con il tragico investimento di Laura Occhioni. «Però - ha ribadito l’assessore - anche se tutti vorremmo togliere i tir dai centri abitati, ribadisco che quel camion era autorizzato a passare».
Fatto sta che poco più in là, cioè dove la percorrenza prende il nome di viale Pirandello, si prospetta una nuova criticità che il Pd ha segnalato con forza. «Sta nascendo un punto vendita di media distribuzione che porterà parecchio movimento - ha affermato Valerio Mariani del Pd - e noi riteniamo che si debbano fare verifiche più approfondite sulla bontà di immissioni e uscite in quel tratto, visto che la piantina del progetto genera perplessità e sarebbe opportuno agire prima che i giochi siano fatti». In effetti il cantiere del supermarket sta avanzando ad altissima velocità, per cui fra poco sarà difficile variare strategia. «Comunque - ha stoppato tutti Fantinati - i vigili hanno studiato una soluzione che reputo opportuna».
Nel viaggio fra i nodi viabilistici, anche Paolo Genoni (Ncd) ha voluto inserire una tappa: «Più che su via Bergamo, metterei attenzione sullo stop che da via Corridoni si affaccia su via Milazzo, dove la sporgenza del marciapiede e i posteggi davanti alle attività commerciali rendono difficile uscire senza prendersi dei rischi. E gli incidenti avvenuti nel tempo sono lì a dimostrarlo in pieno».
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