CLIMA
La pioggia non basta: «È ancora siccità»
Manca oltre mezzo metro d’acqua. L’analisi del meteorologo Paolo Valisa
La pioggia delle ultime settimane è stata violenta, il Lago di Varese si è alzato di 80 centimetri, ci sono state frane, smottamenti, le strade in città si sono riempite di voragini. Eppure tutta l’acqua caduta non può fare cancellare la parola siccità dal nostro vocabolario. Il deficit idrico permane. Certo la pioggia caduta nei primi mesi dell’anno e in particolare in febbraio ha riequilibrato un po’ la situazione ma alla resa dei conti mancano ancora 66,5 centimetri di acqua.
La siccità dunque perdura e per “ripianarla” ci vuole tanta di quella pioggia da fare paura. «Semplice, per recuperare un anno in cui piove la metà, ci vuole un anno in cui piova una volta e mezza», dice Paolo Valisa meteorologo del Centro geofisico prealpino che abbandona per un istante le spiegazioni rigorose ma lineari, per sintetizzare quanto sembra impossibile capire da parte dei comuni mortali. E cioè che nonostante tutto il maltempo che abbiamo sopportato, alla conta manca ancora mezzo metro d’acqua.
DUE ANNI A CONFRONTO
Nel 2022 sono caduti 768 millimetri d’acqua contro una media, misurata negli ultimi 50 anni, di 1540. Il deficit di 772 millimetri significa dunque che manca circa il 50 per cento di pioggia. Nel 2023 ha piovuto molto di più: 1402 millimetri - sempre a fronte di una media di 1540 -. Ciò significa che il deficit è di 138 millimetri, meno 10% rispetto alla media. I primi mesi del 2024 sono andati meglio.
A dicembre (l’anno meteorologico comincia l’1 dicembre) sono caduti 91 millimetri di pioggia a fronte di una media di 78. A gennaio, 51 contro una media di 82 e a febbraio ben 263 contro una media di 89. Il mese di febbraio ha dunque regalato 174 millimetri in più di pioggia rispetto al passato. Anche marzo si difende bene benché non si sia ancora arrivati a metà mese: 195 millimetri di pioggia caduti a fronte di 106 di media.
La grande siccità è durata dal 10 dicembre 2021 al 15 aprile 2023. «La pioggia in questo lungo periodo è stata praticamente assente in modo ininterrotto o davvero molto scarsa dal punto di vista statistico - spiega Paolo Valisa - e quindi questo lungo periodo è stato il peggiore, per la siccità, da un secolo a questa parte».
DODICI MESI QUASI NORMALI
Il 2023, per quanto riguarda la pioggia, è stato “quasi normale” visto che rispetto a quella annuale (1540 millimetri di media), ci si è fermati a meno 10%.
«Mancano all’appello tra 2022 e 2023 circa 900 millimetri e ne sono stati recuperati circa 236 nei primi mesi ma è evidente che manchi ancora tanta acqua, cioè 665 millimetri - prosegue l’esperto meteorologo -. Ora abbiamo stagioni più piovose, basti considerare che da dicembre a marzo sono caduti finora 245 millimetri».
Il mese appena trascorso è da record. «Infatti con i suoi 236 millimetri si colloca al quarto posto fra i più piovosi dal 1965, anno in cui a Varese sono cominciate le misurazioni, e febbraio non è lontano dal record di 278 millimetri del 1974».
L’EFFETTO TRAINO
Per recuperare il deficit ci vorrà dunque del tempo. «A lungo termine si riequilibrerà la situazione, ma la grande siccità del 2022 si potrà recuperare solo nel tempo - spiega Valisa da Villa Baragiola -. Non c’è una tendenza a una diminuzione della piovosità, semplicemente è cambiato il modo in cui piove».
PRECIPITAZIONI VIOLENTE
Le precipitazioni sono infatti più intense e la loro violenza è probabile che continui a caratterizzare il nostro cielo. «Se nel Varesotto si ha l’impressione che le piogge diminuiscano, è solo perché la siccità invernale è una caratteristica del nostro territorio».
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