AL MUSEO ARCHEOLOGICO
La presenza nascosta del divino nell’arte
Nei suoi viaggi nell’Africa del Nord, presso i Pueblo dell’Arizona e del Nuovo Messico, Jung trasse la convinzione che esistono analogie sostanziali tra la mitologia dei «primitivi» e l’inconscio dell’uomo civilizzato. Allo stesso modo, in ambito figurativo, la tradizione mitologica, primitiva e ancestrale, riemerge in ogni epoca, rivelando continue connessioni.
l cuore della mostra in corso al Civico Museo Archeologico di Angera è proprio quello di suggerire alcune connessioni tra opere antiche e contemporanee tutte legate alla ricerca del divino. L’esposizione, in collaborazione con l’Associazione Ark e curata da Fabio Carnaghi, si inserisce nel progetto «Gli dei degli altri. Culti non latini nel territorio lombardo antico» e propone i lavori di cinque artisti che si esprimono con tecniche diverse: dalla pittura di natura di Daniele Giunta agli oggetti pigmentati che registrano su di sé il paesaggio circostante di Adi Haxhjai, dai mondi fantastici e arcaici di Andrea Fiorino agli arazzi ricamati di Eva Reguzzoni, fino alle animazioni video di Rita Casdia.
«La Presenza Nascosta. L’eterno senso del divino nell’arte» - Angera, Civico Museo Archeologico, fino al 25 settembre lunedì ore 15.30-18.30, da martedì a sabato 9.30-12.30, martedì e giovedì anche 15.30-18.30, info 320 4653416. www.angera.it e www.arkmilano.com.
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