A GIUDIZIO ANCHE DUE SINDACI
Abusi edilizi? Processo “dimezzato”
Lavena Ponte Tresa, prescritti cinque dei dieci capi d’imputazione
Si “dimezza” il processo per i presunti abusi edilizi e urbanistici per la costruzione del condominio Petra, che vede alla sbarra, tra gli altri, il sindaco Massimo Mastromarino e il suo predecessore Pietro Roncoroni. Il Tribunale di Varese, accogliendo le istanze dei difensori di alcuni dei 13 imputati, ha infatti pronunciato sentenza di non doversi procedere, per prescrizione del reato, per cinque dei dieci capi di imputazione, risalenti al periodo tra il 2010 e il 2017.
Escono quindi di scena sette imputati. Restano invece aperte le posizioni dei sindaci, anche se per Roncoroni lo stesso Tribunale ha ipotizzato un possibile proscioglimento dopo che dall’istruttoria è emerso che non era più sindaco all’epoca dell’omissione di atti d’ufficio che gli viene contestata (non aver avviato la “procedura in danno” dopo che Ats aveva riscontrato l’assenza di alcuni requisiti igienico-sanitari nel nuovo immobile).
In aula oggi, giovedì 9 novembre, è stata sentita come testimone Donata Mina, per anni consigliere e sindaco di Lavena. Fu il suo gruppo di minoranza, nel 2016 guidato proprio da Mastromarino, a presentare l’esposto - “sull’eccesso di volumetria e altre questioni che potevano essere dannose per la salute” - che fece partire l’indagine della Guardia di Finanza. E che coinvolse anche lo stesso Mastromarino. “Ma mi ha colpito che non abbiano dato seguito a ciò che era contenuto in quel documento”.
Gli imputati parleranno nell’udienza del 29 febbraio 2024.
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