NON SOLO STUPEFACENTI
Lavena: droga, anabolizzanti e tarantole in camera
Ventiduenne agli arresti domiciliari: «Il bilancino? Devo nutrire i ragni»
Gli agenti della Polizia postale di Varese sono entrati nella camera del 22enne di Lavena Ponte Tresa in cerca di carte di credito. Ma hanno trovato anabolizzanti e droga, oltre un chilo tra hashish e marijuana, oltre a un bilancino di precisione che, per gli inquirenti, serviva per il confezionamento delle dosi da spacciare. Bilancino che invece il giovane sostiene di usare solo per pesare il cibo per le tarantole che alleva in casa. Già, perché in quella stessa stanza sono stati trovati anche numerosi ragni in appositi contenitori.
L’ARRESTO
Il giovane è stato arrestato mercoledì mattina, 27 settembre, con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di stupefacenti, mentre è stato denunciato a piede libero per utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. In realtà, gli inquirenti avevano bussato alla porta della sua abitazione per eseguire una perquisizione nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Napoli per indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento. Nella sua camera - alla quale i famigliari non avevano accesso per suo espresso divieto - hanno trovato, in un armadio, diversi sacchetti contenenti marijuana, per un totale di un etto e mezzo, e una decina di panetti di hashish, per un peso complessivo di circa un chilo. In un altro mobile c’era un bilancino di precisione, strumento che si presume fosse utilizzato per preparare le dosi da rivendere. Ipotesi accusatoria avvalorata dall’ingente somma di denaro sequestrata (4.000 euro e 600 franchi svizzeri).
LE SPIEGAZIONI
Nello stesso armadio sono state rinvenute numerose scatole di steroidi anabolizzanti, che il 22enne ha detto di aver acquistato su internet, senza prescrizione medica. Non per cederle ad altri, ha spiegato nell’udienza di convalida, ma per uso personale (ha dichiarato di essere un body builder). E la droga? Il bilancino - si è giustificato - gli serviva per dar da mangiare alle tarantole che tiene in camera. Mentre l’hashish e la marijuana, così come i contanti, non erano suoi, ma li teneva per conto di uno spacciatore nordafricano che, in cambio, gli dava cento euro ogni tanto, soldi che gli servono per far fronte alle spese considerevoli per palestra e anabolizzanti. Il ragazzo si è dichiarato pentito di ciò che ha fatto. Il pm ha chiesto, oltre alla convalida dell’arresto, la custodia cautelare in carcere del ragazzo (difeso dall’avvocato Corrado Viazzo), ma il gip Stefania Pepe ha disposto per lui gli arresti domiciliari.
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