ANALISI
«Lavoro, in sei mesi 31 milioni di giornate di assenza»
Ben 88mila malattie professionali nel 2024 e 1.100 incidenti mortali. L’avvocato Giorgio Albè di A&A: «Numeri che spaventano»

Quasi 1.100 gli incidenti mortali sul lavoro nel 2024, a fronte di più di 88mila malattie professionali. «Numeri che spaventano», dichiara l’avvocato Giorgio Albè, esperto di diritto d’impresa e fondatore dello studio A&A. Tra le malattie di cui sopra, le più frequenti colpiscono il sistema osteo-muscolare, con oltre 57mila e 800 casi, a cui si aggiungono circa 9.300 patologie del sistema nervoso. Ma non è tutto. Solo nei primi sei mesi dell’anno scorso, i certificati di malattia hanno toccato quota 15,7 milioni, per un totale di «31 milioni di giornate di assenza dal lavoro, e questo su 24 milioni di cittadini occupati nel 2024», segnala Albè.
Ecco perché, secondo l’avvocato, «investire nella salute non è una spesa, ma una scelta di valore». Una scelta strategica che genera ritorni concreti e misurabili, anche ben oltre i confini dell’azienda. Questo perché, in primo luogo, un lavoratore sano è una risorsa che crea valore: per sé, per l’impresa e potenzialmente per tutta la comunità. È facile intuire che ogni euro speso in prevenzione è un euro risparmiato altrove: nel bilancio aziendale, certo, perché calano le giornate di lavoro perse dal luogo di lavoro; ma a giovarne sono anche le casse dello Stato, perché ogni infortunio evitato libera risorse preziose che la sanità pubblica può destinare ad altri pazienti, ad altre urgenze. «Un vantaggio tanto per il datore di lavoro quanto per la collettività», conclude Albè, offrendo una prospettiva in cui la tutela della salute diventa un affare per tutti: per il lavoratore, che vede riconosciuta e protetta la propria integrità; per l’azienda, che guadagna in produttività e affidabilità; per l’intera società.
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