Russia-Ue
##Lavrov a tutto campo davanti business europeo: Ue non è pragmatica
Dalla Siria alle sanzioni, dal Turkish Stream alla Libia
Mosca, 25 ott. (askanews) - Un sole inatteso e una magnifica cornice a pochi passi dal Cremlino per l'incontro tra il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e la potente lobby di business europeo, associato sotto la sigla AEB a doppia guida tedesca. Dalla Siria alle sanzioni, dal Turkish Stream alla Libia, il capo della diplomazia russa ha toccato ogni tema caldo, riuscendo tra le righe persino a dare merito alla sua portavoce Maria Zakharova, sempre più sotto i riflettori a Mosca: "In Russia sosteniamo chiunque abbia del talento, sia che sia un uomo, sia che sia una donna. Maria Zakharova ne è un esempio". E proprio dopo che Zakharova, sull'impegno italiano in Lettonia, aveva accusato non Roma ma direttamente la Nato e la "sua politica è distruttiva", Lavrov oggi davanti al mondo d'affari occidentali aggiunge, tanto per chiarire: "Genera preoccupazione l'avvicinamento delle infrastrutture militari ai nostri confini".
In sala c'erano semplici uomini d'affari ma anche alti papaveri dei colossi europei. Chiarissimo sulla Siria, Lavrov è entrato subito nel vivo dell'attualità internazionale: ha detto che "la condizione più importante" nella soluzione della crisi è "la distinzione immediata e completa della cosiddetta opposizione moderata siriana da Isis, al Nusra e simili. I nostri partner americani ci hanno promesso di farlo otto mesi fa. Finora, non è successo niente", ha detto, parlando agli esponenti dell'Associazione delle imprese europee in Russia.
Il capo della diplomazia russa tocca inoltre il problema dell'immigrazione per l'Italia: "è iniziato con l'intervento in Libia e la risoluzione "usata in maniera rozza" contro Gheddafi, invitando a non dimenticare da dove è cominciato tutto. "E la Libia è diventato un territorio per il terrorismo", situazione che ha un risvolto immediato "proprio sull'Italia". Ma le soluzioni sono al solito "nel diritto internazionale che regola quanti immigrati e quanti rifugiati un Paese debba accogliere", ha poi aggiunto.
Quanto al continuo parlare di nuova Guerra Fredda, il ministro ribatte: la Russia e l'Ovest "non hanno contraddizioni ideologiche" tali da rendere la Guerra Fredda "inevitabile". Ma poi a parte, al canale Rbk ribatte che se gli Usa avvieranno nuove sanzioni, Mosca reagirà. A buon intenditor, poche parole.
Attualmente parla tutto tedesco il vertice dell'Associazione delle imprese europee (AEB) in Russia, davnti alla quale Lavrov ha parlato oggi. Il presidente Thomas Staertzel, amministratore delegato di Porsche Russland, mentre il Ceo è il suo connazionale Frank Schauff. Staertzel è subentrato al francese Philippe Pegorier, presidente di Alstom Russia che ha ricevuto in queste settimane un importante riconoscimento dalla Russia. Pegorier rimane comunque nel board dove compaiono ora due italiani: Filippo Baldisserotto, managing partner di Italcantieri e Cesare Biggiogera, amministratore delegato di Prysmian Group Russia. Alexander Liberov (Siemens) è invece primo vice presidente.
Fondata nel 1995, in pieno capitalismo selvaggio a Mosca, su iniziativa delle aziende europee che lavorano in Russia - con il sostegno dalla delegazione della Commissione europea e di un numero di ambasciate europee - inizialmente, comprendeva 120 società. Ora è composta da oltre 600, provenienti da 23 paesi dell'Unione europea e 8 non UE, compresa la stessa Russia. In principio l'organizzazione venne battezzata "The European Business Club" (fino al 2004). Poi aprì alcuni uffici regionali: nel 2003 a Krasnodar e nel 2010 a San Pietroburgo. Oggi l'associazione è vanta 45 comitati industriali e intersettoriali che rappresentano e difendono gli interessi delle imprese europee a livello statale e locale.
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