COMABBIO
Le spirali impazzite di Roberto Crippa
Roberto Crippa ha dipinto innumerevoli giri della morte. Ma quello dipinto nel cielo di Bresso nel 1972 gli fu fatale. Monzese, poco più che cinquantenne, aveva trascorso la vita tra le acrobazie della tavolozza e quelle sui campi di volo.
E non poteva che legarsi allo Spazialismo di Fontana ed essere tra i firmatari di un Manifesto del movimento all’apertura degli anni ‘50. Legame che ora gli vale una mostra nella Sala Lucio Fontana a Comabbio.
A cura di Nicoletta Colombo e Stefano Cortina, l’esposizione, allestita da Massimo Cassani, è un riassunto del percorso poco più che ventennale di Crippa, vissuto nell’immediato dopo guerra tra le effervescenti sperimentazioni.
Delle 35 opere in mostra aprono il percorso due composizioni geometriche d’inizio anni ‘50, felice incontro tra gli studi di architettura e quelli pittorici a Brera. Quindi s’affaccia il più lungo e famoso ciclo delle «Spirali» (elettroni impazziti vorticanti attorno ai nuclei in una spazialità espansa); spirali che aggregandosi tra loro in modo incisivo portano ai «Totem» di sentore surrealista. Dagli anni ‘60 l’artista sviluppa le ricerche materiche sfocianti nei noti cicli dei «Sugheri e collage» e delle «Amiantiti». Un bel volo nei cieli delle neoavanguardie.
Roberto Crippa - Comabbio, Sala Fontana, via Garibaldi 560, sino al 9 aprile sabato e domenica ore 10-12.30 e 16-18.30, ingresso libero, info 0331.968572.
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