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L.elettorale, habemus Rosatellum. Ma Pd-Fi si parlano in tedesco
Azzurri parlano di trattativa seria. Ma dem sono spaccati
Roma, 23 mag. (askanews) - Il Rosatellum, per metà proporzionale e metà maggioritario, è ufficialmente il testo base sulla legge elettorale. La commissione Affari costituzionali della Camera lo ha votato oggi con i sì di Pd, Ala, Lega, Svp e Centro democratico e solidale. Eppure, per quel paradosso che ormai sta diventando costante nel dibattito su questo tema, il Rosatellum di cui sopra sembra già avere le ore contate. Perché la discussione, nei fatti, sembra essersi già spostata sul modello tedesco e aver innescato un canale di dialogo privilegiato tra Pd e Fi.
Fonti azzurre assicurano che la trattativa è "seria". A portarla avanti riservatamente, nei giorni scorsi, per conto di Silvio Berlusconi, è stato Gianni Letta. L'ex Cavaliere, infatti, aveva visto come fumo negli occhi l'ipotesi del Rosatellum proposto dagli stessi dem, perché costringe le coalizioni a soppesare i rapporti di forza con gli alleati (a cominciare dalla Lega al Nord). Mani non abbastanza libere per i suoi gusti. L'interesse del leader di Fi per il sistema tedesco è invece evidente: una grosse koalition di cui gli azzurri sarebbero azionisti è il suo obiettivo dichiarato. Ed è precisamente questo approdo che sta generando malumori in quell'area del partito che invece guarda più all'alleanza con Matteo Salvini e che già comincia a ragionare di prossimi addii. Come fa per esempio Daniela Santanché.
Tedesco in cambio di voto a ottobre, è stata dunque l'ambasciata inviata ai dem. A pesare, tuttavia, è il clima di reciproca diffidenza tra Renzi e Berlusconi, con il secondo che teme si ripeta quanto successo con l'elezione del presidente della Repubblica quando - a suo dire - il segretario Pd ruppe il patto che avrebbe dovuto portare a un nome condiviso. L'intervista del leader azzurro al 'Messaggero' in cui avanzava pubblicamente la sua offerta era di fatto il segnale che si faceva sul serio.
A questo punto lo schema prefigurato da Forza Italia prevede la presentazione di una serie di emendamenti che possano 'germanizzare' il Rosatellum, su cui il Pd dovrebbe confluire. Sarà quello il momento in cui si capirà se la convergenza è reale o se ancora si tratta soltanto di uno gioco puramente tattico. Nel frattempo, il 30 maggio, si dovrebbe tenere una direzione del Pd dedicata esattamente a questo tema.
Ma tra i dem cominciano già a farsi sentire le prime voci di dissenso. E arrivano soprattutto dall'area che ha sostenuto Andrea Orlando alle primarie del Pd. "Temo - mette in guardia Gianni Cuperlo - che un eventuale patto del Nazareno possa essere un viatico, il sentiero aperto, per una soluzione che metterebbe in discussione alcuni dei principi su cui il Pd è sorto, il maggioritario, e aprirebbe alle larghe intese e a un governo che non sia espressione di una parte". A bocciare la proposta è anche Vannino Chiti. Il ritorno a un impianto proporzionale - dice - sarebbe "un passo indietro". Non ancora una levata di scudi, dunque, perché aleggia il sospetto che si tratti ancora di una trattativa strategica fatta con il solo obiettivo di far vedere che si è tentato di cambiare la legge elettorale per andare poi alle urne in realtà con quella vigente.
A dare sostegno al tedesco, a sorpresa, garantendo numeri che in Senato a quel punto sarebbero necessari, è invece la Lega di Matteo Salvini. "Votiamo qualsiasi legge elettorale anche domani mattina - afferma il segretario del Carroccio - pur di far andare gli italiani a votare il prima possibile".
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