LA BATTAGLIA
Lettera al prefetto: stop alle lucciole
Il sindaco Pilone sollecita più controlli. «Ogni sera almeno 30 prostitute, è uno scempio»
Emergenza prostituzione a Varallo Pombia. E il sindaco Alberto Pilone è sceso in campo per ottenere un potenziamento dei controlli sul territorio. L’ha fatto con una lettera inviata nei giorni scorsi al prefetto di Novara Francesco Castaldo al quale ha anche chiesto un incontro.
Quello delle lucciole è un fenomeno che da lungo tempo interessa diverse località dell’Ovest Ticino. «Da anni lo stiamo combattendo - ha evidenziato Pilone - così come siamo da sempre impegnati nel cercare di bloccare gli effetti negativi in termini di criminalità e di sicurezza pubblica che esso produce quotidianamente. Nonostante un’intensa attività, da parte del Comune da me guidato, che s’è sviluppata con continui accertamenti e anche attraverso ordinanze e sanzioni, il problema purtroppo continua a manifestarsi e anzi, in quest’ultimo periodo, sembra che si sia intensificato».
Nella sua presa di posizione, il primo cittadino ha dipinto un quadro a tinte estremamente fosche: «Soprattutto nelle ore serali sulle arterie principali che attraversano il nostro paese è ormai uno scempio, e oltre ai riflessi malavitosi della situazione che s’è venuta a creare - si legge ancora nella comunicazione trasmessa a palazzo Natta - non si possono non sottolineare le conseguenze sul decoro che non devono più essere tollerate. La verità è che si contano mediamente circa trenta presenze di prostitute». Per Pilone va così valutata la possibilità «d’intervenire con i patti per l’attuazione della sicurezza urbana previsti dal decreto Minniti dello scorso febbraio in modo da incrementare i servizi di controllo entro i confini del nostro Comune al fine di trovare, si spera una volta per tutte, una soluzione a questa problematica».
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