DARWIN
L’evoluzionismo secondo Dario Fo
La prima mostra dedicata a Dario Fo dopo la sua morte, avvenuta lo scorso 13 ottobre all’età di novant’anni, è quella su Charles Darwin che si visita fino all’8 dicembre a Biella. Il premio Nobel per la letteratura narra la vita del padre dell’evoluzionismo attraverso dipinti, alcuni di grandi dimensioni, sculture, pupazzi, sagome, bassorilievi e figure intagliate che trasformano in un gigantesco fumetto la vicenda spesso sconosciuta di uno dei più grandi ricercatori degli ultimi secoli.
E una serata sul tema «L’universo impossibile: l’origine della specie umana e Darwin secondo Fo», con Gianni Barbacetto e Jacopo Fo, è in programma venerdì 18 novembre al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano (via San Vittore 21); a seguire lo spettacolo «Darwin. Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre?» con Michela Casiere, Mario Pirovano, Jacopo Zerbo.
Fonte di ispirazione per questo progetto è stata la curiosità e la sete di sapere che ha portato Dario Fo a confrontarsi con un personaggio fondamentale per capire il progresso e la storia dell’uomo. Fo ricostruisce attraverso i carteggi che Darwin intrattenne con i suoi contemporanei e le testimonianze dell’epoca, oltreché attraverso i libri che uscirono in risposta e anche in polemica con le sue teorie, il percorso accidentato dei suoi studi, facendo emergere la ricchezza e il fascino di un personaggio unico.
E se Fo non ha rinunciato alla scrittura per narrare la storia di Darwin (è appena uscito per Chiarelettere il libro «Darwin. Ma siamo scimmie da parte di padre o di madre?»), il racconto prende forma e colore proprio attraverso i dipinti. «Non c’è più differenza per me fra il pitturare, disegnare e raccontare o interpretare un ruolo in scena - ha raccontato di recente il maestro -. E quando, nell’allestire uno spettacolo, mi ritrovo in crisi e non mi riesce di rimediare un ritmo o uno svolgimento consono a quello che vorrei raccontare, l’unica soluzione per me è procurarmi un grande foglio di carta, dei colori, penne e pennelli».
L’allestimento della mostra è stato realizzato con l’impiego della cosiddetta bottega, una forma organizzata di collaborazione artistica che risale al Rinascimento, composta da Enrico Bartolini, Sara Bellodi, Jessica Borroni, Michela Casiere, Margherita Pigliapochi, Luca Vittorio Toffolon, Jacopo Zerbo.
Per volontà di Dario Fo, i quadri esposti sono in vendita e il ricavato va alla onlus «Il Nobel per i disabili», che il maestro ha fondato con Franca Rame e con il figlio Jacopo investendo in questo progetto il denaro ricevuto dall’Accademia di Stoccolma.
«Darwin l’universo impossibile narrato da Dario Fo con dipinti e pupazzi» - Biella, Palazzo Ferrero e Palazzo Gromo Losa, corso del Piazzo 25-24, fino all’8 dicembre sabato e domenica 10-13 e 14.30-18.30, aperto dal 5 all’8 dicembre, ingresso libero.
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