L’INTERVISTA
«L’industria lombarda può volare»
L’assessore regionale Guido Guidesi: «Ma c’è bisogno di liquidità»
Ampia intervista del direttore Silvestro Pascarella all’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi sul sito prealpina.it e sui canali social. Eccone un sunto che va a toccare gli argomenti principali.
INDUSTRIA LOMBARDA
«Il rallentamento rispetto alla produzione industriale è causato da contingenze sovraregionali, tra cui la difficoltà di accedere al credito perché il costo del denaro è elevato».
LE SOLUZIONI DI REGIONE
«Continuiamo a mettere in campo strumenti utili alle imprese: programmazione, digitalizzazione e investimenti aiutano l’automazione e la maggiore qualità sul lavoro. Sono però necessari l’aiuto e l’accesso alla liquidità. Il fondo istituito durante la pandemia consentiva alle aziende di accedere alle liquidità per investire, ma oggi viviamo nel paradosso per cui da un lato cerchiamo di aiutare le imprese nell’innovazione e dall’altro non è consentito alle aziende l’accesso al credito».
IL RUOLO DELLE BANCHE
«Le banche sono limitate da un parametro per cui un euro di liquidità vale 30 euro di patrimonio: esse devono tornare ad agire ed essere protagoniste dello sviluppo economico».
COSA CHIEDE IL TERRITORIO?
«Di stargli vicino. La premiazione di attività storiche del territorio ha gratificato i protagonisti economici, percependo le difficoltà e formalizzando poi gli strumenti adatti alle loro esigenze. Le aziende oggi chiedono competenze e l’accesso alla liquidità: sarà un ruolo strategico di Regione Lombardia connettere il know how che già esiste».
TOGLIERE IL FRENO
«Se il Paese in futuro continuerà ad aver bisogno del traino della Lombardia, essa deve essere messa alla pari dei suoi cugini competitor, come i tedeschi. Partiamo da un blocco arretrato e il Governo deve incidere sul percorso per far sì che le istituzioni vadano alla stessa velocità degli investitori. Va tolto il freno».
LA LOGICA LOMBARDA
«Con gli altri ministri condivido una logica lombarda: siamo i primi perché il nostro è un quotidiano tentativo di migliorarsi. Il mio auspicio è che tra vent’anni la Lombardia sarà prima nelle classifiche grazie al nostro lavoro».
LA PARTITA EUROPEA
«Stiamo provando a tramutare i rapporti storici istituzionali europei in percorsi di costruzione e strategie economiche-settoriali. Il tentativo è essere la Regione più produttiva in Europa, portando nella prossima elezione maggiore realismo, libertà d’azione e possibilità di cambiamenti».
UN’EUROPA IN TESTA?
«L’Europa ha l’occasione di essere il continente unito che però ho visto solo durante la pandemia sanitaria, dove si è intervenuti con strumenti di sostegno economico, senza perdersi in algoritmi o tutela finanziaria. Oggi non c’è più e persistono paradossi: per raggiungere gli obiettivi imposti, dobbiamo essere liberi secondo conformazione e morfologia sociale, economica e territoriale».
LEGA VS LEGA
«La Lega rappresenta tanti modi di fare il sindacato del territorio e io mi riconosco ancora in quello. Fare la Lega di Governo non vuol dire stare zitti, ma porre questioni che vanno oltre la rappresentatività politica, amministrare bene, aprirsi al confronto e anche alzare la voce».
ZONE ECONOMICHE SPECIALI
«Con il Governo Meloni si hanno zone economiche speciali nel sud Italia e non nel nord, mentre viviamo situazioni d’iniquità lampanti con i territori di confine. Una soluzione ci deve essere e ritengo che verrà posta attenzione in questo».
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