BOTTA E RISPOSTA
Lonate Pozzolo: scontro sulla legalità
La minoranza “Uniti e Liberi”: «’Ndrangheta è un problema, c’è chi non la condanna?». Sdegnata la sindaca: «Noi lontani da ogni cancro criminale»
Si rialzano inevitabilmente i toni dello scontro a Lonate Pozzolo sul tema della legalità. C’è l’insinuazione molto pesante, pubblicata dall’opposizione di Uniti e Liberi, al termine del post “La legalità è una cosa seria”, e ci sono anche domande e dubbi in cui testualmente si dice «La presenza della ‘Ndrangheta in paese è un grosso problema lonatese ma siamo sicuri che, tra chi sostiene questa maggioranza non ci sia chi la appoggia, o comunque, chi non la condanna?». Un durisismo affondo dunque. Non poteva non rispondere il sindaco Elena Carraro , a nome suo e di tutta l’Amministrazione di centrodestra, che ribadisce: «Siamo lontanissimi ed antitetici da ogni cancro criminale, sono affermazioni molto gravi delle quali parleremo in maggioranza e noi non escludiamo azioni legali».
Il tema torna di attualità dopo che il 5 marzo Carraro è stata invitata, insieme ad altri sindaci lombardi, a Milano da Anci Lombardia, Prefettura di Milano e dall’associazione Avviso Pubblico, a dare la sua testimonianza di primo cittadino e di persona alle prese con minacce e atti intimidatori. E nel suo intervento Elena Carraro ha fatto presente il passato criminale e le infiltrazioni, e si è anche soffermata sulle molte minacce e intimidazioni ricevute nell’ultimo anno, che nulla hanno a che vedere con la criminalità organizzata, ma frutto di un clima avvelenato che si respira nei social. A partire dalla telefonata anonima ricevuta mentre era al lavoro, al suo manifesto a testa in giù in campagna elettorale, all’essere additata come guerrafondaia per aver invitato l’alpino Luca Barisonzi, visita non gradita in vista dell’apposizione della pietra d’inciampo ad Annunciato Crivelli.
Dal canto suo Uniti e Liberi ha attaccato in una nota Carraro sulla questione legalità in senso lato. Si legge: «Siamo ad inizio marzo, sono passati altri cinque mesi da quando, era il 4 ottobre, sono stati chiesti ai consiglieri i nominativi da inserire nella consulta per la legalità da comunicare entro il 12 ottobre e ad oggi la consulta non è mai stata convocata e c’era tutto il tempo, a dieci mesi dall’insediamento, per fingere di portare avanti un percorso di legalità trasversale e condiviso ma nulla si è mosso mentre resta agli atti una testimonianza confusa di Carraro all’intera Lombardia». Conclusione da parte del gruppo di minoranza civica di “Uniti e Liberi”: «Piena solidarietà a chi subisce atti intimidatori e diffamatori ma attenzione a non confondere le minacce con gli sfottò».
Matteo Bertolli
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