LE REAZIONI
Lonate dopo lo stupro: «Servono le ronde»
Opposizione all’attacco: c’è chi invoca i vigilantes e chi accusa il sindaco
Uniti nella condanna, ma forze politiche divise sulle strategie da adottare dopo che lo scorso fine settimana è stato contraddistinto da due gravissimi episodi quali lo stupro, nella notte di venerdì 27 ottobre, di una ventunenne nigeriana alla stazione al confine tra Lonate Pozzolo e Ferno, e - meno grave ma sicuramente altrettanto condannabile - la rapina ai danni di una donna fernese al bancomat di piazza San Francesco.
C’è chi va giù duro come il consigliere comunale di opposizione Tiziano Bonini (I Cittadini per i Cittadini) che stamane, domenica 29 ottobre, ha postato un video in diretta da un bancomat e ha ribadito senza se e senza ma l’urgenza di maggior sicurezza, ronde diurne e notturne e squadre di azione popolare.
Il sindaco Elena Carraro invoca maggiore sicurezza sul territorio, “Aumentare la videosorveglianza” e unire le forze con la vicina Ferno per un vero e proprio “Patto per la Sicurezza” per il quale sarà necessario parlare con la Prefettura di Varese affinchè la stazione “non sia più terra di nessuno”. L’altra opposizione, quella di Uniti e Liberi, guidata dall’ex sindaco Nadia Rosa, smentisce le dichiarazioni di Carraro e la taccia di incompetenza in quanto «Carraro non ha firmato e rigettato il protocollo stazioni sicure» entrando anche nel dettaglio di tutte le date e dei procedimenti in corso. Si legge: «A settembre 2022 il comune di Lonate Pozzolo, con sindaco Rosa, aveva sottoscritto questo patto, ma a giugno 2023 si è rinnovata la firma di questo protocollo “Stazioni sicure” ma, da quanto si apprende, i comuni sottoscrittori sono 13 tra cui Ferno, ma non invece Lonate Pozzolo».
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