Sud Sudan
L'Onu denuncia: in Sud Sudan lo stupro come "paga" per i miliziani
Dal 2013 anche 702 casi di abusi sui bambini
Ginevra, 11 mar. (askanews) - Alle milizie alleate del governo del Sud Sudan è stato permesso "di violentare le donne al posto dello stipendio" durante la guerra civile in atto nel Paese dal 2013. E' quanto ha denunciato oggi l'Onu, bollando la situazione dei diritti umani nel Paese africano come tra le "più orribili al mondo".
In soli cinque mesi, da aprile a settembre del 2015, l'Onu ha registrato più di 1.300 stupri solo nello Stato di Unity, uno dei 10 Stati che formano il Sud Sudan. Una donna ha raccontato agli inquirenti di essere stata stuprata da soldati del governo davanti ai propri figli sul ciglio di una strada, e poi stuprata ancora da altri uomini nella boscaglia, per poi non ritrovare più i propri figli. Un'altra donna è stata legata a un albero, dopo l'uccisione del marito, ed è stata costretta ad assistere allo stupro della figlia 15enne da parte di 10 soldati.
Dall'inizio del conflitto, nel dicembre 2013, l'Onu ha ricevuto anche 702 denunce di bambini abusati, tra cui anche bimbi di soli 9 anni vittime di stupro di gruppo. L'entità della violenza sessuale perpetrata in Sud Sudan è stata "particolarmente scioccante", si legge nel rapporto. "Vista la portata e la gravità delle accuse, la loro ripetizione e le somiglianze nel modus operandi... ci sono motivi validi per ritenere che le violazioni siano crimini di guerra", ha sottolineato l'Alto Commissario Onu per i diritti umani, Zeid Raad Al Hussein.
Per l'Onu, le milizie alleate del
governo di Juba sono state compensate con l'autorizzazione "fai
quello che puoi e prendi quello che puoi": "La maggior parte dei
giovani ha quindi rubato bestiame e beni personali, ha stuprato e rapito donne e ragazze come forma di pagamento". Civili
sospettati di sostenere l'opposizione, tra cui bambini, sono
stati bruciati vivi, appesi agli alberi e tagliati a pezzi.
Di fatto la maggioranza delle vittime civili della guerra in atto in Sud Sudan non è morta durante i combattimenti, ma in "attacchi deliberati contro i civili". Condannando la "politica della terra bruciata" del governo, l'Onu ha dichiarato di avere foto satellitari che mostrano la distruzione sistematica di città e villaggi.
A fronte di tutto questo, il Commissario Onu per i diritti umani ha sollecitato la creazione in tempi rapidi della "corte ibrida" prevista dall'accordo di pace firmato nell'agosto del 2015, per portare a giudizio i responsabili. Qualora tale corte non dovesse essere creata, secondo il Commissario Onu il Consiglio di sicurezza dovrebbe riferire il caso alla Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aia.
Il Sud Sudan è diventato indipendente dal Sudan nel 2011, dopo decenni di guerra. Ma solo due anni dopo l'indipendenza sono riprese le violenze, scatenate dall'accusa mossa dal presidente Salva Kiir al suo ex vicepresidente Riek Machar di aver ordito un golpe. Machar ha respinto l'accusa, ma ha dato vita a un esercito di ribelli, ugualmente accusato di abusi.
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