LA TRAGEDIA
Loretta uccisa da due colpi
L’autopsia: strangolamento non determinante. I funerali sabato 23 luglio alle ore 15.30
Il medico legale Marco Motta, incaricato dalla Procura, ha effettuato l’autopsia e così la salma di Loretta Gisotti, la donna che sabato scorso è stata uccisa dal marito Roberto Scapolo a Laveno Mombello, è stata restituita alla famiglia.
I funerali saranno celebrati questo pomeriggio alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Comerio, il paese di cui era originaria la vittima e in cui vive la madre.
In base a indiscrezioni sui primi risultati dell’esame autoptico, Loretta, che aveva 54 anni, sarebbe morta a causa delle martellate inferte dall’uomo. Il marito l’ha anche strozzata, gettandosi su di lei quando era già riversa a terra, ma il gesto non sarebbe stato determinante nel provocare il decesso.
È appunto quanto emerge dall’autopsia disposta dal sostituto procuratore di Varese Sara Arduini, titolare del fascicolo. Come già si sapeva, Loretta è stata colpita alla testa per tre volte.
Due colpi, secondo i risultati dell’esame, si sono rivelati particolarmente violenti e avrebbero provocato subito il decesso.
Gli accertamenti del medico legale sembrano confermare, in sostanza, il racconto dell’uomo che, dopo l’omicidio, si è costituito ai carabinieri e ha confessato.
Avrebbe ucciso la moglie in casa nell’arco di un minuto, con un’esplosione di violenza scatenata da una serie di rimproveri che la donna gli aveva rivolto. La coppia stava preparando i bagagli prima di partire per la loro casa per le vacanze in Toscana.
Difeso dall’avvocato Paolo Bossi, l’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dal vincolo matrimoniale e nel corso dell’interrogatorio di convalida davanti al gip si è avvalso della facoltà di non rispondere, anche se in precedenza aveva raccontato il delitto con tutta una serie di particolari per cui carabinieri e Procura hanno trovato i necessari riscontri.
All’autopsia hanno partecipato anche un consulente della difesa e uno nominato dal legale che rappresenta la madre e il fratello di Loretta, l’avvocato Antonio Battaglia.
Che l’altro giorno aveva commentato: «Nessuno avrebbe potuto immaginare una cosa del genere altrimenti la famiglia sarebbe intervenuta immediatamente in soccorso di Loretta. L’accaduto è chiaro in tutta la sua ferocia. Assurdo che Loretta sia morta quando la coppia era ormai in fase di separazione. È scioccante riscontrare che ci sono uomini che non sono in grado di gestire la propria rabbia di fronte a un fallimento familiare».
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