SANITÀ
«L’ospedale unico supererà Niguarda»
La sfida lanciata dal dg Brazzoli. Chiariti i motivi che rendono necessaria la nuova struttura
Riunione congiunta, ieri, delle commissioni Urbanistica e Welfare, con la Conferenza capigruppo, per ascoltare il direttore generale dell’Asst Valle Olona, Giuseppe Brazzoli, sul futuro ospedale unificato di Gallarate e Busto Arsizio. Introdotto dal sindaco Andrea Cassani, il manager ha ringraziato per l’opportunità di un confronto senza intermediazioni e ha elencato i motivi per realizzare la nuova struttura. A partire dal rischio marginalità, in prospettiva, per i nosocomi esistenti: «Con l’alleanza tra Busto e Gallarate raggiungeremmo tranquillamente i parametri stabiliti dal Decreto ministeriale 70 del 2015 per mantenere le specialità».
Il dg ha anche fatto presente la necessità di diventare attrattivi, oltre che per i pazienti, anche per i medici: «Gli specialisti sono sempre meno e spesso scelgono strutture ritenute più prestigiose. Abbiamo padiglioni che non brillano e al Pronto soccorso non vuole andare più nessuno. Quello dell’ospedale unico sarà disegnato in modo da gestire molto meglio un numero di pazienti superiore a quello di una grande struttura come il Niguarda». Brazzoli ha anche parlato di investimenti sugli immobili attuali («Quelli in sicurezza proseguiranno fino all’ultimo»), mantenimento delle specialità («Non rinunciamo a nessuna») e destino degli edifici esistenti («In una parte potranno trovare posto realtà come Sert, commissione invalidi, ambulatori per la cronicità, volontariato, medici di famiglia. Su ciò che resterà vuoto penso ci sarà spazio per il dibattito nelle città»).
Edoardo Guenzani (Città è vita) ha espresso preoccupazione per la viabilità intorno al futuro nosocomio (il dg ha concordato sulla necessità di mettervi mano), chiesto di individuare le specializzazioni che si aggiungeranno alle attuali e auspicato il coinvolgimento degli amministratori locali per la progettualità sulle aree che saranno abbandonate. Leonardo Martucci (Forza Italia) ha auspicato che, nei prossimi anni, non diminuisca l’efficienza del Sant’Antonio Abate con trasferimenti di medici. Domanda sul budget da parte di Giuseppe De Bernardi Martignoni (Fratelli d’Italia), mentre l’esponente Pd Margherita Silvestrini ha chiesto «almeno un orientamento» anche sul reperimento dei fondi.
Brazzoli ha risposto da tecnico, rifiutando di fornire dati che a suo avviso sarebbe prematuro specificare («Il budget? Dipende da cosa metteremo nella nuova struttura, ma l’ipotesi di base è più bassa rispetto ai 500 milioni di cui sento parlare, comunque sufficienti a garantire tutte le necessità»). Diversificati i gradi di soddisfazione tra gli interpellanti: il dibattito, ovviamente, durerà a lungo.
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