PERSONAGGI
Luca e Fabio, Varese a Sanremo
Il Maestro Chiaravalli racconta la vera storia della canzone degli Stadio - di cui è coautore - regina dell’Ariston. E della sua amicizia con Ilacqua, il cui testo per “Amen” è stato premiato come migliore del Festival
«Sul palco ho incontrato un grande amico, un’emozione ancora più grande dell’aver vinto come autore».
Così il Maestro Luca Chiaravalli descrive quanto provato ritrovando Fabio Ilacqua, altro varesino autore nella categoria
Sanremo Giovani della canzone “Amen”, portata alla vittoria da Francesco Gabbani, che ha conquistato anche il premio “Sergio Bardotti” per il
miglior testo del festival. L’autore gallaratese dopo il secondo posto dell’anno scorso come maestro d’orchestra e autore
con Nek con “Fatti avanti amore“, hit che ancora gira nelle radio, ha trionfato come autore di ‘Un giorno mi dirai’
degli Stadio, canzone regina del Festival di Sanremo 2016, firmata anche da Saverio Grandi e Gaetano Curreri. Due autori varesini ma anche due amici ritrovati sul palco di Sanremo:
«Fabio lo conosco da sempre - spiega Chiaravalli - siamo fratelli, abbiamo lavorato tanto insieme, ora ci siamo ritrovati al festival vincitori in due categorie complementari, l’anno prossimo sarebbe bello
tornarci insieme con una canzone, un suo testo ed una mia musica».
Si profila una nuova collaborazione?
«Per ora ci vediamo solo per ridere e stare insieme come grandi amici: una di queste sere festeggeremo di sicuro. Nutro grande stima per Fabio, artista molto poliedrico; mi fece un ritratto anni fa che conservo ancora appeso in casa. Lui è un grande uomo d’altri tempi e dal cuore grande».
Quando ti sei sentito candidato alla vittoria?
«Ero a pranzo con gli Stadio, proprio in zona caffè mi arriva la notizia che sono tra i tre finalisti del premio Bigazzi mentre la notizia della vittoria assoluta l’abbiamo appresa in diretta come gli spettatori».
Altro Sanremo dopo l’esperienza con Nek l’anno scorso e altra grande emozione, ormai sei una garanzia di successo?
«Una gioia immensa anche perché mi sembrava di tornare a casa, ho rincontrato tanti artisti che conosco, molti mi hanno
già chiesto di lavorare insieme, sono soddisfazioni che premiano la dedizione».
Non sei passato inosservato, ti abbiamo visto tutti sul palco giganteggiare vicino agli Stadio; che ti ha detto Conti quando ti ha rivisto?
«Appena mi ha visto mi ha detto simpaticamente: “Caro Maestro Chiaravalli, ancora tra noi, è cresciuto dall’anno scorso...”, salutandomi con cordialità, davvero stupendo».
E pensare che la canzone non è nuovissima...
«È stata scritta nel 2012, Gaetano Curreri l’ha proposta a Vasco Rossi, ci sembrava adatta al suo stile, ma lui non si ritrovava nelle parole, non ha una figlia, ha comunque apprezzato molto la canzone ed ha suggerito a Gaetano di cantarla a Sanremo. Gli Stadio l’avevano proposta l’anno scorso ma era stata scartata».
Cosa ti dà Sanremo a parte tutte queste emozioni?
«Tanto lavoro ed apprezzamenti dagli addetti ai lavori e soprattutto dagli artisti, mi sono arrivati i complimenti da Eros, Renga, Nek e Tiromancino».
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