IL FENOMENO
"Ma quale criminalità in calo"
Spaccio, taxi abusivi e risse nella zona della stazione: le cifre ufficiali non terrebbero conto di un gran numero di episodi non denunciati
Si sente spesso parlare di sicurezza reale e sicurezza percepita. Si citano statistiche, dati e prove a conferma di una criminalità che a Gallarate è in calo. Eppure la si può leggere anche in modo opposto, utilizzando gli stessi termini ma invertendone i soggetti. Perché le due risse in dieci giorni in stazione sono soltanto «quelle che vengono segnalate. Ma molte di più si vivono e si vedono senza che nessuno chiami», racconta il tassista Paolo Colombo.
La sicurezza reale è dunque solo un’illusione fatta di rassegnazione ed esasperazione. I cittadini non segnalano non perché si sentano al sicuro, ma perché sentono che tanto le cose non cambierebbero. Passare per la via della stazione, o in via Beccaria, è un palcoscenico di storie che chiedono di essere raccontate, ma nell’anonimato, perché si temono ripercussioni, vendette, accanimenti. Sono storie di commercianti che ogni sera si ritrovano persone ubriache che urinano sulle loro vetrine, di mamme che aspettano i figli lontani dalla stazione perché hanno paura a rimanere in macchina da sole ad aspettare. Ci sono fast food orientali che, pur avendo orari serali, lavorano solo di giorno perché: «Di sera le persone sotto i portici non passano, preferiscono camminare nel parcheggio per evitare di essere presi di mira da chi ubriaco molesta i passanti con rumori o commenti». Una situazione che è degenerata nell’ultimo periodo come spiega un altro commerciante: «Fino a sei mesi fa era tutto tranquillo, poi da quando in un bar hanno messo la musica, di sera arrivano persone con casse di birra e fanno schiamazzi fino a tarda notte». Un mondo che sembra essere totalmente in contrasto con ciò che si vive all’interno della stazione, dove le realtà commerciali si sentono tutelate dalla presenza della polizia ferroviaria, che limita di molto gli episodi spiacevoli. Basta uscire dalla stazione per rendersi conto che, tutto intorno, ci si sente abbandonati. Non mancano fenomeni di spaccio già evidenziati dai fatti di cronaca e un altro fenomeno, raccontato dal tassista Paolo Colombo: «Nell’ultimo periodo si sono creati servizi Taxi abusivi ad opera sia di stranieri che di italiani. Gente che parcheggia nei pressi della stazione e poi cerca clienti passeggiando sulla banchina o nei pressi dei binari. Con la scusa di Expo o di passaggi stanno creando un business che ci danneggia notevolmente».
Servizio completo sulla Prealpina in edicola giovedì 15 ottobre
© Riproduzione Riservata